Don Gianfranco Feliciani: "Quale forza in quel filo di voce e quale lezione di verità per tutti!"
di Don Gianfranco Feliciani
Dal Policlinico Gemelli, dove è ricoverato dal 14 febbraio scorso, papa Francesco ringrazia tutti quelli che pregano per lui con affetto. “Mi sento portato e sostenuto da tutto il popolo di Dio... Avverto nel cuore la benedizione che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore... Allo stesso tempo, ringrazio Dio perché mi dà l’opportunità di condividere nel corpo e nello spirito la condizione di tanti ammalati e sofferenti”.
E proprio sperimentando il dolore e la malattia, Francesco sottolinea, “da qui, dal mio letto d’ospedale, la guerra appare ancora più assurda”. Il suo chiodo fisso è la pace: per questo non smette di pregare perché cessino i conflitti e tutti i giorni, fanno sapere quelli che lo curano, con il respiro che stenta continua a telefonare al parroco di Gaza per dirgli tutta la sua vicinanza. Lo scorso 7 marzo, la voce del Papa è risuonata in piazza San Pietro, nella sua lingua madre, per ringraziare tutti quelli che pregano per lui. Quale forza in quel filo di voce e quale lezione di verità per tutti!
Nella nostra società dell’efficientismo non c’è posto per la fragilità. Il mondo celebra la forza, esalta il successo e si vergogna della debolezza. L’umano decadimento, l’invecchiamento, la malattia e la morte, sono realtà totalmente estranee alla visione materialistica e tecnologica della società. Se non ti mostri sempre giovane, smagliante e in ottima forma diventi un problema e istintivamente vieni messo da parte. Anche la donna lavoratrice incinta, che porta nel grembo il dono della vita, finisce per rappresentare un problema, perché se non puoi più produrre diventi un peso per la società.
Ma anche il ragionamento di coloro che per rimediare a un “vuoto di potere” nella Chiesa già discutono animatamente delle dimissioni del Papa, rischia di andare in questo senso, nel senso appunto dell’ossessione efficentista. Francesco ha scelto la trasparenza e sta dicendo a tutti noi... “Guardatemi, anch’io sono fragile. Anch’io ho bisogno di cura, di attesa e di speranza. Non c’è nulla di scandaloso nell’essere deboli. Lo scandalo è fingere di non esserlo!”. Ma quale vuoto di potere? Più che mai Francesco sta guidando la Chiesa e il mondo con una forza che stupisce e intenerisce!