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22.09.2015 - 23:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Sospensione “temporanea”? Dura già da tre anni!

di Andrea Mazzoni, membro della Gioventù Comunista e del Comitato Studentesco LiLu1

Nell’ottobre del 2012 i docenti del Liceo Lugano 1 avevano optato per una sospensione “temporanea” delle gite di quarta, in risposta ai tagli salariali portati avanti dal Cantone. Dopo la raccolta di più di 600 firme da parte degli studenti, la questione è stata ridiscussa in Collegio al termine dello scorso anno scolastico, ma senza una risoluzione positiva: le gite sono ancora sospese a tempo indeterminato. La rivendicazione sindacale dei docenti punta sulle gite perché essi ritengono essere l’aspetto meno fondamentale dell’insegnamento, quando invece secondo noi posseggono ugualmente un’alta valenza didattica che al Liceo Lugano 1 manca da troppo tempo. Sono infatti già passati tre anni dall’introduzione del provvedimento e ancora gli insegnanti non hanno ottenuto i risultati sperati, ma non demordono e non revocano la sospensione; finché il DECS non riserverà un capitale maggiore alla scuola loro non porteranno i ragazzi di quarta in gita. Siamo indignati per questa misura che penalizza gli studenti. Le gite scolastiche lunghe sono un momento importante nella formazione di ogni liceale, perché in esse i giovani hanno la possibilità di vedere il mondo con qualcuno che possiede le competenze per spiegarlo loro, inoltre hanno l’occasione di mettere in pratica ciò che hanno imparato a scuola e costruire forme di socializzazione. Eliminare questo momento didattico, togliere agli studenti il diritto di poter andare in gita è la negazione di una libertà che aumentava l'arricchimento culturale della nostra scuola. Una mossa molto pericolosa: quando un si sopprime una libertà, la democrazia trema, anche perché gli studenti sono costretti a prenderne atto senza poter ribattere. Nessuno è contento per i continui tagli del DECS, la scuola pubblica ha sempre meno risorse e se si dovesse continuare così si correrà il rischio di ritrovarsi con un’unica scuola di qualità: la scuola privata. Siamo però convinti che adottare misure che intacchino il rapporto tra gli organi scolastici sia una pessima idea per far fronte al problema, nonché una discutibile strategia sindacale. In un simile momento di crisi dovremmo unirci tutti, insegnati, lavoratori della scuola e studenti, non creare dissidi mediante provvedimenti unilaterali dalla dubbia utilità. Finché le gite sono sospese, l’unione di docenti e studenti in un fronte comune che lotti per la scuola, per il diritto all'istruzione, per il futuro del paese, rischia di rimanere una chimera.Andrea Mazzoni, membro della Gioventù Comunista e del Comitato Studentesco LiLu1
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