Tribuna Libera
04.04.2016 - 12:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Stop alla violenza sui funzionari!
di Marco Romano, consigliere nazionale PPD TI
Chi lavora con professionalità e impegno per la sicurezza e l’ordine pubblico merita massima stima e grande rispetto sia da parte delle istituzioni sia nell’opinione pubblica. L’attività quotidiana dei funzionari dello Stato, e in modo particolare della polizia – nei comuni, nei cantoni, nella confederazione, ma anche nella ferrovia e nel militare – cosi come delle guardie di confine è una premessa fondamentale per garantire alla popolazione sicurezza sia oggettiva sia soggettiva. Potrebbe sembrare paradossale: chi opera in questo settore necessita della necessaria sicurezza. Oggi non è sempre il caso. Le cifre parlano chiaro. Le denunce dal 2000 al 2015 sono cresciute del 400%. Il numero di aggressioni a funzionari dello Stato è elevato. Spesso e volentieri poliziotti e guardie di confine vengono vigliaccamente attaccati nell’ambito della propria attività. Atti ignobili che colpiscono il fisico e la psiche, destabilizzando le autorità preposte a garantire l’ordine pubblico.
Il fenomeno è noto e dibattuto. La politica ha il dovere di affrontare in maniera decisa questa pericolosa tendenza. Lo Stato deve essere attento alla sicurezza e all’incolumità dei propri collaboratori e delle proprie collaboratrici. Deve difendere con tutti gli strumenti a disposizione le forze dell’ordine. Non prevedere sanzioni efficaci, e di conseguenza deterrenti, equivale ad abbandonare a sé stesso chi si impegna per garantire l’ordine pubblico. Funzionari di polizia e guardie di confine che operano nella paura e nell’incertezza meritano sostegno e una risposta da parte delle Istituzioni. Occorre agire prendendo le misure necessarie sia per proteggere al meglio l’attività dei funzionari di polizia sia per sanzionare chi si macchia di atti ignobili verso di essi. L’odierno quadro legislativo è insoddisfacente: non genera un sufficiente effetto deterrente e non sanziona adeguatamente chi usa violenza contro la forza pubblica. Nel recente passato vi sono state numerose proposte di miglioramento e inasprimento del quadro normativo, finite purtroppo in nulla.
Negli scorsi giorni l’associazione ticinese «Amici delle Forze di Polizia Svizzere», in collaborazione con la Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia, ha lanciato una petizione online (www.art-285.ch) per inasprire le sanzioni dell’articolo 285 del Codice penale (Violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari).
Con questa petizione online si vogliono porre le basi per una nuova azione, finalmente decisiva. Questa raccolta di firme permetterà di sensibilizzare la popolazione alla tematica. L’obiettivo finale è ottenere una modifica del codice penale. Le sanzioni per chi minaccia o usa violenza contro i funzionari di polizia vanno rese più incisive. Il testo presentato è già elaborato e preciso. Nei prossimi mesi sarà fondamentale raccogliere migliaia di firme. In seguito porteremo la proposta sui banchi del Parlamento per il tramite di un’iniziativa parlamentare che intendo depositare in giugno o settembre. Seguendo questa strada si potranno ottenere le necessarie modifiche legislative in tempi ragionevoli.
Sono fiducioso. Mi piace pensare a un impegno trasversale della società civile per realizzare quanto da anni richiesto da chi opera per la nostra sicurezza. Firmate e fate firmare questa petizione. Ci darà maggiore forza in Parlamento a tutela delle forze dell’ordine.
Marco Romano, consigliere nazionale PPD TI