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10.10.2016 - 10:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

La risposta dell'EOC non fa che peggiorare le cose

Matteo Pronzini, MPS

La risposta dell’EOC non fa che peggiorare le cose: ancora sul dottor  Raffaele Rosso e la Clinica St.AnnaIn una interrogazione di due giorni or sono chiedevo notizie sulle attività del Dottor Rosso. Scrivevo: “Il dottor medico, primario di chirurgia, Raffaele Rosso svolge, all'interno dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) le impegnative funzioni di direttore sanitario dell'Ospedale Regionale di Lugano nonché di capo dipartimento di chirurgia per l'intero EOC. Contemporaneamente il nominativo del dottor Rosso appare nella lista dei medici che operano per il gruppo privato Genolier e specificatamente presso la clinica Sant'Anna di Sorengo”. La risposta dell’EOC non si è fatta attendere. E come si poteva prevedere, conoscendo le grandi doti comunicative dell’EOC, la risposta non fa che peggiorare la situazione. Scrive infatti l’EOC  di “... aver fatto  capo alla Clinica Sant’Anna esclusivamente per motivi logistici, a fronte dell’aumento del numero degli interventi chirurgici presso l’Ospedale Civico, e per garantire i necessari spazi agli interventi legati alla Medicina Altamente Specializzata...I pazienti curati previo loro accordo presso la Clinica Sant’Anna sono pazienti dell’Ente Ospedaliero Cantonale” e che “Il Prof. Rosso è sempre stato unicamente ed esclusivamente dipendente dell’EOC e la sua attività e retribuzione è regolata nel quadro del contratto di lavoro con l’EOC”.   Sulla decisione dell’EOC di far capo alle strutture della St. Anna ci sarebbe molto da eccepire e le risposte date tempo fa dal governo ad una interrogazione parlamentare che affrontava questo tema hanno tutt’altro che fatto chiarezza.   Ma questo è un altro tema. Ritorniamo all’oggetto della mia prima interrogazione e della relativa presa di posizione dell’EOC. Nella pagina del sito della clinica St. Anna il testo pubblicato non lascia adito a dubbi. La pagina  d’entrata è  significativamente intitolata “I nostri medici”. Dopo il voto del 25 settembre stiamo diventando specialisti riconosciuti in tutto il mondo sull’utilizzo dell’aggettivo e pronome “nostri”. Non sarà quindi difficile capire che il “nostri” di questa pagina indica, al lettore, che i medici il cui elenco segue sono medici che appartengono, lavorano per la clinica St. Anna. Esattamente il contrario di quello che afferma l’EOC quando dice che “il Prof. Rosso è sempre stato unicamente ed esclusivamente dipendente dell’EOC”. Ma il sito della Clinica St. Anna non si ferma ai “nostri”.  Aggiunge infatti – riportandone l’elenco nel quale figura anche il dottor Rosso che “circa 1’250 dottori di tutte le specializzazioni mediche operano per  Swiss Medical Network e le sue 16 cliniche, Questa abbondanza di professionisti garantisce una disponibilità permanente di specialisti altamente qualificati nell’interesse dei pazienti”. Detto in altri termini, significa che il dotto Rosso è dei “loro” (del  Swiss Medical Network e le sue 16 cliniche, cioè del gruppo Genolier),   Ora, io voglio ben credere che il dottor Rosso  non c’entri nulla e che siano la clinica St. Anna e il gruppo Genolier  a millantare una collaborazione che non esiste. Ma, si converrà, che questo crea comunque un problema. È un po’ come se io venissi presentato quale  membro della redazione del Corriere del Ticino per il solo fatto di  aver scrivere saltuariamente qualche opinione su quel giornale. Trattandosi poi, nel caso del dottor Rosso, di persona nota e di uno dei maggiori responsabili della sanità cantonale pubblica, la cosa diventa perlomeno imbarazzante. Ancor di più, per un chirurgo, alla luce delle vicende che, proprio in questo ambito, hanno investito pubblicamente la clinica di Sorengo.   Alla luce di queste considerazioni, mi permetto chiedere al governo:   1. A conoscenza del governo, l’EOC era al corrente di questa millantata collaborazione del dottor Rosso con la clinica St.Anna 2. Se sì, per la quale ragione non è stato fatto nulla per porre rimedio ad una comunicazione pubblica palesemente menzognera 3. Se no, come è possibile che un clinica, che dovrebbe attenersi a criteri di verità nella sua comunicazione – visto che opera in un settore delicato come quello della salute, possa attirare pazienti diffondendo informazioni palesemente menzognere 4. Sa, il CdS, se l’EOC intende intervenire per correggere tale comunicazione menzognera venga corretta?   Matteo Pronzini, MPS  
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