di Frano Dragun*
Sono due leggi dai contenuti molto diversi tra loro, ma due dei più controversi oggetti in votazione il prossimo 18 giugno hanno un preoccupante aspetto in comune. A unire la Legge federale del 30 settembre 2022 sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica (LOCli) e la modifica del 16 dicembre 2022 della legge federale sulle basi legali delle ordinanze del Consiglio federale volte a far fronte all’epidemia di COVID-19 (Legge COVID-19) è infatti il fatto che, in caso di due sì alle urne, lo Stato avrebbe la base legale per una pesante ingerenza nella vita dei cittadini, con una limitazione della loro libertà e importanti conseguenze economiche.
La legge concernente il clima mira a ridurre l’utilizzo di diesel e olio da riscaldamento) in favore dell’elettricità (che comunque attualmente è poca e costosa), meglio se prodotta sul territorio grazie alle rinnovabili, mentre quella sulle basi legali per le ordinanze vuole prorogare sino a giugno 2024 alcune disposizioni che permettono in caso di (presunto) bisogno di introdurre alcuni provvedimenti come quelli conosciuti in pandemia. In entrambi i casi, i cittadini si troverebbero costretti a modificare le loro abitudini: nel primo, dovrebbero necessariamente introdurre delle ristrutturazioni nelle proprie abitazioni, spendendo cifre importanti, sostituendo impianti di riscaldamento ancora funzionanti, rinunciando alle auto a benzina, a viaggiare in aereo, nel secondo potrebbero dover di nuovo esibire un certificato come quello vaccinale o vivere situazioni di lockdown. E sarebbe lo Stato a deciderlo, senza la possibilità di poter dire no, senza alcuna autodeterminazione individuale.
Oltre a non poter decidere per le loro abitudini e per i loro spostamenti, gli svizzeri avrebbero gravi ripercussioni dal punto di vista economico. La legge che l’UDC definisce divoratrice di energia arriva in un momento storico di penuria energetica, dopo un inverno in cui si è temuto di rimanere senza corrente, e di costi in rialzo: ogni cittadino vedrebbe aumentare le sue spese di 6'600 franchi annui. Le limitazioni Covid dal canto loro hanno probabilmente salvato delle vite però hanno inevitabilmente condizionato l’economia, con una crisi per tanti settori.
Per mantenere la propria libertà di scelta e non avere pesanti conseguenze è indispensabile votare due volte no!
*già candidato UDC al Consiglio Comunale di Locarno e al Gran Consiglio