di Boris Bignasca *
Il lupo va monitorato in maniera costante. E soprattutto vanno monitorati gli esemplari che si avvicinano, a qualsiasi ora del giorno, ai centri abitati e agli allevamenti, dimostrando di aver perso la loro naturale paura e timidezza di fronte all'uomo. La popolazione ticinese deve sentirsi sicura nei propri paesi e nelle immediate vicinanze, così come gli allevatori devono poter fare il proprio lavoro.
La tecnologia può aiutarci a migliorare una possibile convivenza con questo grande predatore, pertanto la ricerca applicata deve trovare delle soluzioni che purtroppo in tutti questi anni stentano ad arrivare. Occorre avviare una sperimentazione per marcare gli esemplari tramite gps, ma anche sistemi di allarme e trappole luminose, così come tiri dissuasivi possono essere utili secondo gli esperti per scoraggiare il lupo ad avvicinarsi ai centri abitati e agli animali da reddito. Se però questi metodi “soft” non dovessero essere sufficienti, è necessario che le autorità cantonali dispongano di maggior margine di manovra per poter se del caso procedere all’abbattimento degli esemplari problematici.
Il problema va insomma affrontato e gestito con soluzioni innovative, pragmatiche e proporzionate.
* capogruppo Lega e candidato a Gran Consiglio e Consiglio di Stato