Sport
03.05.2018 - 11:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
"È vero che è morto Pavel?". "Sì, pare si sia tolto la vita...". Non ti conoscevo, ma da appassionata di calcio, oggi sono triste come il cielo fuori dalla finestra
Ieri sera, quando ha iniziato a circolare la notizia della morte di Pergl, mi era stato detto che aveva scelto di morire. Ho preferito non cercare lo scoop, a cosa serve in quei momenti? "Non pareva infelice", ricorda l'ex compagno Perazzo. E Ciarrocchi, "la vita è strana, voglio omaggiare e ricordare la persona speciale che eri"
BELLINZONA – Quando si è giornalisti, tanti dicono che poi piano piano ci si anestetizza alle notizie, ovvero ci si abitua a parlare anche dei fatti più tristi senza farsi troppo coinvolgere. Un po’, è vero. Ma non del tutto.
Ieri sera, quando per caso ho letto della morte di Pavel Pergl, è stato un ceffone in pieno viso, come quelle pallonate forti che lui allontanava dall’area di rigore quando indossava la maglia del Bellinzona, con cui lo ricordo (poi ha giocato anche nel Locarno). Non conoscevo di persona Pergl, l’ho intervistato qualche volta, senza poter dire di conoscerlo davvero. Quando segui il mondo del calcio, però, a fine partita ti fermi per un sorriso o una pacca sulle spalle ai calciatori, prima delle interviste, impari che dopo i 90’ nessuno è avversario.
Pergl non ha mai giocato nella squadra che io seguo. L’ha affrontata più volte, ovviamente. Ha giocato però con diverse persone che invece hanno indossato quella maglia, e questo basta a farmelo sentire più vicino, anche se non sapevo che si era trasferito a Coira, per esempio. Quando li vedi giocare, giovani, scattanti, l’emblema della forza fisica e della salute, non pensi che poi possano morire, sembra impossibile.
Eppure… Eppure ho sempre saputo che fuori dal campo ciascuno ha i suoi problemi, i suoi drammi di vita comune, anzi sono stata più volte io quella che lo sosteneva nelle discussioni calcistiche.
Ieri sera ho letto della sua morte, e, incredula, ho chiesto a un amico comune, uno che col Bellinzona ha avuto a che fare, e che conosce l’intero mondo del calcio. Mi ha confermato, “c---o è vero”, e alla mia richiesta di che cosa fosse successo, ha risposto con un audio, “si dice che si sia tolto la vita”.
Nessuno lo aveva ancora scritto: avrei potuto fare uno scoop, ma in questi casi, cosa conta? Il messaggio è delle 21.21, quando ancora praticamente nessuno ne aveva parlato. Non ho voluto farlo, perché i si dice sono sempre da verificare, e in questi casi la delicatezza si impone, per rispetto a una famiglia che non conosco.
Pavel Pergl, riportano i media cechi, ha scelto davvero di morire. Alla base, ci sarebbero problemi relazionali.
"Ci sentivamo spesso, anche recentemente. Non capisco come possa essere accaduto. Non mi è mai parso infelice o con qualche problema, anzi...tutto il contrario. Mi raccontava con piacere dei mille progetti che aveva in cantiere: voleva studiare per ottenere il diploma di preparatore sportivo ed era già in contatto con alcune squadre tedesche che gli avrebbero permesso di lavorare. Oltretutto, amava più di qualunque altra cosa al mondo sua figlia, era la sua ragione di vita... ", ha detto a liberatv.ch il suo ex compagno Mattia Perazzo. Quel buio che poi ti porta a non farcela più e a smettere di lottare per un momento, sufficiente per passare dalla vita alla morte, sovente non si vede, si nasconde, per pudore, per paura, chissà perché.
L’ex compagno Alessandro Ciarrocchi, su Facebook lo ricorda così, con la foto di un abbraccio dopo un gol: “Insieme abbiamo vissuto delle emozioni bellissime, un momento della nostra carriera che porterò per sempre nel cuore. Un gruppo unito e tu Pavel sei stato un elemento fondamentale per tutti. La vita poi è strana...e con questo voglio omaggiarti e ricordare la persona speciale che eri e che sempre sarà nei nostri ricordi”.
“Ci sono notizie a cui non vuoi credere che arrivano come fulmini a ciel sereno e questa è una di quella. Il nostro ex giocatore Pavel Pergl è morto ieri in Germania. Pavel ha difeso i nostri colori dal 2010 al 2013, giocatore serio, umile e roccioso era riuscito in poco tempo a farsi amare da tutto il popolo granata. L’ACB si stringe attorno ai suoi familiari in questo tristissimo momento. Riposa in pace Pavel”, scrive in una nota il Bellinzona.
Che dire, ci uniamo. Ciao Pavel, ti ho visto solo su un campo da calcio, ma da appassionata, basta a farmi sentire triste, come il cielo fuori.
Paola Bernasconi