KALININGRAD – Pazzesco a Kaliningrad! Grazie a un secondo tempo ad alto livello, la Nazionale Svizzera di Vladimir Pektovic è riuscita a imporsi per 2-1 nei confronti della Serbia, compiendo così un grande passo avanti nel discorso qualificazione.
Eppure l'entrata in materia dei rossocrociati non è stato dei migliori. Già, perché al sesto minuto la formazione balcanica è passata in vantaggio grazie a un’inzuccata di Mitrovic che ha trafitto un incolpevole Sommer.
Ma la Svizzera non si è persa d’animo e grazie a forza, carattere, corsa e grinta ha saputo ribaltare il risultato al cospetto di una Serbia ben organizzata che ha fatto della fisicità la sua arma migliore.
Con l'ingresso in campo di Mario Gavranovic al 45’, Sommer e compagni hanno cambiato marcia. La ripresa è stata infatti principalmente di marca rossocrociata.
A suonare la carica alla formazione di Pektovic è stato Granit Xhaka con una conclusione tanto potente quanto precisa che si è andata a infilare alle spalle di Stojkovic.
Il pari ha letteralmente galvanizzato gli svizzeri che con il passare dei minuti si sono impossessati del pallino del gioco, pur rischiando qualcosina soprattutto quando Mitrovic non si è fatto trovare pronto su cross teso di Kolarov.
Alla fine l'ha spuntata chi ci ha creduto di più. Perché quando il triplice fischio del direttore di gara si avvicinava inesorabilmente è emersa la maggiore determinazione della Svizzera.
A regalare i tre punti fondamentali ai rossocrociati ci ha pensato Xherdan Shaqiri al 90' con un contropiede fulmineo, finalizzato con un preciso tocco che non ha lasciato scampo all’estremo difensore serbo.
La truppa di Pektovic vola quindi a 4 punti a braccetto con il Brasile con concrete possibilità di passare il turno.
Mercoledì 27 giugno la sfida della verità contro la Costa Rica. In caso di vittoria o pareggio sarà qualificazione, ma potrebbe bastare anche la vittoria dei pentacampioni contro la Serbia...