CRONACA
Era grave, è guarito grazie al plasma autoimmune. "In tre giorni la febbre è passata"
La storia del 43enne Diego, di Bergamo, ricoverato a Mantova, mette l'accento sull'efficacia della terapia sperimentale. Sempre più persone guarite donano il proprio plasma per curare i malati

MANTOVA – L’ipotesi di curare i malati di Coronavirus col plasma dei guariti si fa sempre più strada, in una conferenza stampa di qualche tempo fa anche a Giorgio Merlani era stata posta la domanda e aveva spiegato di trovarlo un sistema sperimentale positivo.

La madre di un architetto 43enne racconta come proprio questa idea abbia aiutato il figlio, che in pochi giorni è migliorato in maniera importante. 

Diego Tarchini vive a Bergamo, ha cominciato a star male attorno al 20 marzo, i medici gli hanno consigliato di curarsi a casa, sebbene i suoi sintomi fossero da Coronavirus. Ma, come narra Il Fatto Quotidiano, il 2 aprile non ce la fa più, sta sempre peggio, e chiama l’ambulanza. Viene ricoverato a Mantova, il tampone è positivo e lui è portato in cure intensive.

Non migliora, e allora interviene la madre: “Sapendo che l’ospedale di Mantova ha aderito al protocollo di cura con le trasfusioni di sangue iperimmune prelevato da pazienti guariti dal Covid, chiedo ai medici che mio figlio venga inserito in questo percorso terapeutico, assumendomene, con mio marito, tutte le responsabilità”. La cura comincia al 5 aprile, è una domenica. Al martedì la febbre è sparita. Ora il tampone è negativo, anche se la convalescenza sarà lunga perché uno dei suoi polmoni è stato intaccato dalla malattia.

Diego non è l’unico ad avere avuto benefici dal plasma di chi, con due tamponi negativi in 24 ore, dopo la malattia, accetta di donare il suo plasma. “Diego è arrivato nel mio reparto molto provato, in condizioni critiche. Lo abbiamo trattato con ventilazione meccanica e ossigenazione. E poi con l’infusione del plasma iperimmune: in due giorni è migliorato tantissimo, tanto che abbiamo tolto la ventilazione meccanica e l’ossigenoterapia”, spiega il medico.

“Ogni sacca di plasma, prima di essere trasfusa, viene “virus inattivata” con una metodica particolare che rende massima la sicurezza del prodotto”, sottolinea il dottore, facendo notare come quella del plasma autoimmune al momento sia l’unica terapia certa, usata anche contro la SARS e la MERS. Sempre più persone guarite sono pronte a donare il loro plasma all’ospedale di Mantova: in poco tempo, sono arrivate 150 richieste di possibili donatori.

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