Cronaca
12.02.2017 - 17:080
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
Il popolo dice no alla Riforma III delle imprese. Sì alle naturalizzazioni facilitate, ottime percentuali per il FOSTRA
Il Ticino si allinea al resto della Svizzera su due temi su tre in votazione. Il Consiglio di Stato sulla Riforma III chiede al Consiglio Federale un nuovo progetto in tempi rapidi e gioisce per il FOSTRA
BERNA - Oltre ai referendum lanciati dalla sinistra e l'inserimento della protezione giuridica degli animali nella costituzione, si votava anche per tre oggetti federali.
La Riforma III delle imprese è stata affossata alle urne, ma il Ticino è andato contro corrente. Il 59,1% dei votanti svizzeri hanno infatti detto sì alla riforma, che è stata accolta, oltre che nel nostro Cantone, solo da Zugo, Vaud e Nidvaldo.
Il risultato cantonale parla di un tirato 51,2% di sì, con i centri maggiori divisi: optano per il sì Mendrisio (50,31%), Lugano (56,5%) e Chiasso (50,72%), per il no Bellinzona (55,53%) e Locarno (54,67%).
Il Consiglio di Stato ticinese si rammarica per il risultato nazionale, non certo per quello cantonale. «Pur esprimendo il suo rammarico per il risultato negativo scaturito dalle urne a livello svizzero, il Governo è soddisfatto che la popolazione ticinese, dimostrando lungimiranza e sensibilità nei confronti dell’economia ticinese, abbia accolto il progetto di riforma seguendo le indicazioni del Consiglio di Stato. Spetterà ora alle autorità federali presentare in tempi rapidi un nuovo progetto. Nell’attesa, il Governo ticinese approfondirà la possibilità di anticipare delle misure fiscali cantonali, prestando particolare attenzione anche a delle misure nell’ambito sociale. Inoltre, il Consiglio di Stato parteciperà attivamente alla ricerca di una soluzione condivisa a livello federale e si adopererà affinché gli elementi essenziali per garantire competitività, occupazione, lo sviluppo di iniziative innovative e un solido substrato fiscale a medio-lungo termine per il nostro Cantone siano presi debitamente in considerazione».
Il Ticino, per pochissimo, accetta la naturalizzazione facilitata per gli stranieri di terza generazione, oggetto che in Svizzera ha avuto la meglio in modo più netto, con il 60,4% dei consensi. Turgovia, San Gallo, Appenzello interno, Glarona, Svitto, Uri e Obvaldo sono stati gli unici cantoni a votare no.
Nel nostro Cantone, i sì sono stati il 50,2%. L'unico centro a dire di no, per pochissimo, è stato Chiasso, con il 50,57% dei contrari, mentre passa il sì a Bellinzona (55,5%), Locarno (53,6%), Lugano ("solo" 51,7%) e Mendrisio (anche qui per un centinaio di schede, col 50,97% di favorevoli).
Approvato invece nettamente il Fondo strade nazionali e traffico d'agglomerato (FOSTRA), con un 61,9% dei consensi e tutti i Cantoni che hanno detto sì.
Anche in Ticino l'oggetto è passato senza problemi, con il 60,5% dei favorevoli. Per quanto concerne i centri, sì ovunque, da Bellinzona (55,49%) a Chiasso (54,05%) da Locarno (57,66%) a Lugano (64,48%) e Mendrisio (58,27%). A bocciare l'oggetto, solo tre comuni: Bodio, Brusino Arsizio e Moleno.
Il Governo ticinese approva il voto, infatti fa sapere che d essere soddisfatto di un voto «che permetterà un ampliamento della rete delle strade nazionali – aumentando le possibilità di vedere realizzati progetti fondamentali come il collegamento veloce A2/A13 del Locarnese e l’allacciamento Stabio est-Gaggiolo e la concretizzazione dei Piano di agglomerato che interessano anche le maggiori aree urbane del Ticino. A mente del Governo, il voto odierno rappresenta un tassello importante che permetterà interventi a favore della mobilità sostenibile e della riorganizzazione territoriale».