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Cronaca
25.02.2017 - 14:000
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Incontrò il reclutatore, e la sua vita cambiò: profilo del giovane svizzero morto a Mosul. E le autorità tengono d'occhio un'altra persona...

Il ragazzo ora avrebbe 26 anni, è morto in Iraq, dove si era recato agli inizi del 2015 con due giovani tunisini. Aveva conosciuto Ümit Y. lavorando con lui alla Argo 1

LUGANO - Un triangolo geografico, da Molino Nuovo, Pregassona e Viganello, nomi che si ripetono nella cronaca, e un morto. Negli ambienti della Argo 1, l'agenzia di sicurezza privata finita nell'occhio del ciclone negli ultimi giorni, si mormorava di un ragazzo partito per la Siria. Ebbene, quel ragazzo esisteva, è deceduto a Mosul, in Iraq, nel 2015. Si chiamava Ylan B, figlio di un elettricista tunisino e di una donna svizzera, adesso avrebbe 26 anni. A imprimere una svolta nella sua vita, caratterizzata dalla passione per il calcio, dagli studi alla Commercio di Massagno e poi dalla scuola reclute, l'incontro con Ümit Y., il 32enne svizzero-turco in carcere da qualche giorno con l'accusa di aver reclutato giovani adepti per l'ISIS. Entrambi lavorano per la Argo 1, si incontrano al Centro asilanti di Peccia. Ylan si converte all'Islam, inizia a frequentare la moschea di Viganello. E poi, a inizio 2015, parte per l'Iraq. L'ultimo contatto coi suoi familiari avviene dall'aeroporto di Atene. Dopo, più nulla. Con lui pare ci fossero due ragazzi varesini. A avvisare i genitori della morte del giovane è la Farnesina: di lui rimane un corpo crivellato di colpi, ritrovato a Mosul. Ylan è dunque il primo giovane combattente arrivato in Medioriente tramite Ümit, di cui si dice abbia aiutato anche Oussama Kachia, il "jihadista di Pregassona", ad arruolarsi. Kachia è il fratello di Adberrahimi Moutaharrk, condannato a sei anni per terrosismo in Italia, noto per svolgere alelnamenti di kickboxing a Pregassona. I due, è noto, erano in contatto con Ümit. Secondo il Corriere del Ticino, le autorità starebbero osservando da mesi un altro possibile amico del 32enne: si tratterebbe di un suo vicino di casa, espulso dalla Svizzera il giorno di Natale dello scorso anno.
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