CRONACA
Il dramma della Siria, dopo gli attacchi chimici. "Un calvario senza precedenti dai tempi della Shoah"
Le forze di Assad pare abbiano usato il gas sarin, della famiglia del nervino, per attaccare una città. La drammatica testimonianza del portavoce di UNICEF Italia
IDLIP – Le forze di Assad in Siria avrebbero colpito usando un tremendo gas, il sarin, che ha portato alla morte di almeno 58 persone, fra cui 11 bambini.

Sono immagini terribili quelle che giungono dalla Siria, più precisamente dalla città di Khan Sheikun, una città in mano ai ribelli. I raid non si sono fermati, colpendo senza pietà una serie di bambini appena ricoverati in ospedale.

I sintomi dell’attacco da gas sarin sono schiuma alla bocca e vomito, e porta a difficoltà respiratorie, a una contrazione delle pupille sino ad arrivare a uno stato comatoso da cui si arriva al soffocamento, a volte con spasmi: lo mostrano le foto e i video che arrivano dalla Siria. Questo tremendo gas, della famiglia del nervino, era stato ottenuto per la prima volta dalla Germania nazista nel 1938 ed era stato utilizzato in un attacco a Tokyo da parte della setta religiosa Aum Shinrikyo e nel 201 in Siria, ad un sobborgo di Damasco. Oggi, pare, il tristissimo bis.

Le parole più sconvolgenti arrivano dal portavoce di UNICEF Italia, Andrea Iacomini, che non è riuscito a trattenere le lacrime mentre raccontava la situazione telefonicamente all’ANSA. "Non ci sono figli di Assad e dei ribelli, le vittime sono i bambini, per una guerra che non hanno voluto”, ha affermato, commentando la strage di bambini, a suo avviso ad almeno 55mila morti.

"L'umanità oggi è morta, e nessuno è riuscito a trovare una soluzione”, ha accusato, puntando il dito contro le grandi potenze. Ha parlato di "ferocia e violenza mai viste, oltre il Vietnam e oltre Sarajevo, evocano un calvario che non ha precedenti dalla Shoah, soprattutto per i bambini".

Da più parti si invoca la fine del massacro.

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