Cronaca
12.06.2017 - 17:000
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
Una favola a castello? Non sempre c'è il vissero felici e contenti. Il dramma di Lady Diana, dalla gelosia alla bulimia
Registrazioni inedite vanno sentire al mondo, attraverso la voce della principessa, il suo calvario. "Mi ammalai la settimana dopo il fidanzamento". La storia, forse comune, di una donna che credeva di essere amata
LONDRA – La vita di una principessa è realmente da favola? Chi è cresciuto a pane e Disney, probabilmente crede di sì, o forse è la natura romantica connaturata in ognuno di noi, soprattutto se si parla di donne. Il bel principe che viene a salvare la fanciulla, con un bacio o con una scarpetta la chiede in sposa e vissero felici e contenti nel bel castello. In Inghilterra, William ha sposato la commonner Kate, che per contro ha ridato lustro e sorriso a una monarchia un po’ ingessata, e forse anche il fratello minore Harry compirà il grande passo con un’attrice.
Ma non è tutto oro quel che luccica. Sempre a Buckingham Palace, torna il fantasma di un’esistenza infelice, terminata troppo presto, fra polemiche e speculazioni (le ultime ipotesi parlano di un incidente causato dal cattivo stato della vettura, piuttosto che di un complotto). A vent’anni dalla sua morte, la madre di William e Harry, l’amatissima Lady Diana, torna a far sentire la sua voce e la sua grande infelicità attraverso delle registrazioni che sono servite per redarre una biografia, e che ora sono state rese pubbliche.
Parole pesanti, e soprattutto molto tristi, da parte di una creatura debole, probabilmente finita in una gabbia dorata quando era troppo fragile per viverci. Diana Spencer ha vissuto l’innamoramento per Carlo, ha creduto di essere amata da lui, ha convissuto con rabbia con i morsi della gelosia dell’amore del marito per Camilla, ha cercato di tirarsi indietro, si è ammalata di bulimia. Un’umanissima vicenda, per una principessa amata e rimpianta.
Diana, racconta, vide il principe per la prima volta assieme alla sorella. Le parve una persona triste, accompagnato dal suo cane. Un paio d’anni dopo, per i 30 anni di Carlo, ecco l’invito anche per la più giovane delle sorelle Spencer. : "Mr e Mrs Parker Bowles erano presenti a ogni mia visita. Charles mi ha detto che voleva una casa in Cornovaglia, ma è solo a 11 miglia da quella di Camilla. Ha scelto la casa e io sono andata solo dopo che l'aveva acquistata. Aveva dipinto tutte le pareti bianche. Voleva che andassi, anche se non eravamo fidanzati. Io pensavo che fosse sconveniente". Camilla, insomma, seppur ancora sposata, è onnipresente. E Diana una volta sentì Carlo dirle, al telefono, dal suo bagno privato “ti amerò sempre”.
Anche lei credeva di essere amata, racconta. "Mi disse: “Mi sposerai?”. Ho riso e ricordo di aver pensato che era uno scherzo. Poi dissi: “Sì, va bene”. Poco dopo con aria seria e grave mi disse: "Ti rendi conto che un giorno sarai la regina?". Una voce dentro di me mi disse: "Non sarai regina, ma avrai un ruolo duro". Risposi: “Io ti amo, ti amo tanto”. E lui disse: “Qualsiasi cosa significhi amore”. Pensavo che mi amasse, che lo avesse detto. Era grandioso. Poi corse da sua madre e la chiamò al telefono per dirglielo. Nella mia immaturità, che era enorme, pensavo che lui fosse molto innamorato di me".
Ma poi lui iniziò a negarsi al telefono, le inviò un mazzo di fiori che, lei sapeva benissimo, non era stato scelto da lui. E intanto cominciò il rapporto tormentato con la stampa, che ha caratterizzato poi tutta la vita della principessa. "Seguivano ogni mia mossa, era insopportabile. Capivo che era il loro lavoro, ma vivevo con gli obiettivi addosso tutto il tempo. Affittarono pure un appartamento di fronte al mio, davanti alla mia camera da letto”. Le ragazze erano le sue coinquiline, quelle con cui ha vissuto spenseriana e felice: le rimpiangerà a lungo.
Carlo non capiva i problemi, lei non si lamentava, ed anzi il principe si preoccupava per l’amata Camilla. Charles ogni volta che mi chiamava diceva: “Povera Camilla Parker Bowles. L'ho chiamata al telefono stanotte e dice che c'è molta stampa a Bolehyde”. Gli chiesi quanti fossero e mi rispose almeno quattro. Mio Dio, lì fuori ce n'erano 34! Ma non gli dissi nulla. Non mi sono mai lamentata perché credevo che non fossi nella posizione di farlo".
Camilla era onnipresente, volle conoscere Lady Diana. Lei, dice nelle registrazioni, era troppo giovane per capire i segnali. Carlo che la chiamava, che le mandava fiori e regali. “Rabbia, rabbia, rabbia! Perché non può essere onesto con me? Aveva trovato la vergine, l'agnello sacrificale, e in qualche modo era ossessionato da me. Il suo umore era altalenante”, riflette Diana. Che due giorni prima del matrimonio vorrebbe tirarsi indietro, ma i parenti le fanno capire che è troppo tardi.
Soffre già di bulimia, iniziata in quello che doveva essere il momento più felice della sua vita: il fidanzamento. “Una volta mio marito mise la mano sul mio girovita e mi disse: Oh, un po' di ciccia qui, no?". E questo mi ha scatenato qualcosa dentro. In più c'era la cosa di Camilla. Ero disperata. La prima volta che mi è stata misurata per il mio abito da sposa, la vita misurava 74 centimetri. Il giorno in cui mi sono sposata era 58. Mi sono ridotta a niente da febbraio a luglio".
Della prima serata pubblica, Diana ricorda solo i dubbi legati al galateo: chi deve entrare per primo? In che mano deve tenere la borsa? Incontrò la principessa Grace di Monaco, “era meravigliosa, ma aveva l'aria travagliata. Quella sera notò com'ero spaventata e mi portò via dalle altre signore per parlare un po' con me. Le raccontai del mio isolamento, delle paure per il futuro. Lei rispose scherzando: “Non preoccuparti, potrà solo peggiorare”.
E mentre lei rimpiangeva le sue coinquiline e le risate, peggiorò. Fino alla separazione, con Camilla sempre presente, in un matrimonio che, disse Lady D, era a tre. Nella sua storia, le gioie sono i figli, che a vent’anni dalla morte hanno svelato pubblicamente il loro dolore, ma tenta anche cinque volte il suicidio.
La morte arrivò a Parigi, mentre era in fuga nella notte con Dodi, il suo amante. Neppure mentre era agonizzante i fotografi la lasciarono in pace, immortalando gli ultimi istanti di una donna che poteva vivere una favole, e invece si trovò in un incubo senza fine.