Cronaca
10.07.2017 - 10:440
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
Alcol, stripe tease e folla infuriata. La pazza notte di Ponte Chiasso
Venerdì sera attorno alle 23 la situazione è degenerata quando una giovane, ubriaca, ha tentato di spogliarsi in strada. Presenti fra la gente anche numerosi ticinesi
PONTE CHIASSO - Centinaia di persone che ostacolano la Polizia, tre auto degli agenti, tassi alcolemici alle stelle e locali chiusi forzatamente. Quella di venerdì è stata una notte di follia a Ponte Chiasso.
In effetti, a far partire la miccia è stato un episodio praticamente da nulla, un tentato stripe tease di una 30enne ubriaca. Prima, tutto come sempre: nel paesino subito dopo la frontiera c'era molta gente,i n strada e nei bar a trascorrere qualche ora all'insegna della birra, della compagnia e del bere. Fra di loro, come accade ogni weekend, molti ticinesi che si recano in Italia a divertirsi e eccedere.
A un certo punto, attorno alle 23, la 30enne, alquanto alterata, ha iniziato prima a molestare e infastidire i presenti, poi a rompere utensili e oggetti all’interno di un bar, poi ha tentato di spogliarsii n mezzo alla strada.
L'agitazione è aumentata, tanto da far accorrere tre vetture degli agenti, che però sono state circondate, come riporta Il Corriere di Como, da almeno 200 persone, desiderose di far pagare alla giovane l'interruzione della serata. Essa è stata poi tratta in salvo e ricoverata in ospedale con un tasso alcolemico cinque volte più alto del consentito.
Per calmare gli animi, si è pensato di chiudere forzatamente i locali.
Una serata come tante, insomma, degenerata rapidamente. E rimangono gli interrogativi, perché i rischi c'erano: cosa poteva succedere, con la gente arrabbiata che circonava le auto della polizia? Qualcuno parla di gioventù disagiata, probabilmente ci voleva un episodio "estremo" per far sì che sotto gli occhi di tutti arrivasse una realtà che è quella consueta. Oppure è stata solo una serata di follia?
Si indagherà su quanto successo, per capire eventualmente che misure prendere.