Cronaca
19.07.2017 - 13:380
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
Riecco Marsico, "e se invece annettessimo noi la Svizzera?". Ai varesini l'ipotesi della NZZ piace, "di là piu regole, meno burocrazia e migliori servizi: facciamolo subito!"
La tesi dell'ingrandimento della Svizzera, ha attecchito poco in Ticino, mentre in Italia se ne parla. "Potrebbe esserci un'Europa che parte proprio dalla Svizzera, la quintessenza in piccolo di cosa essa dovrebbe essere"
MILANO - Sui media ticinesi non ha fatto rumore, siamo stati praticamente gli unici a riprenderlo e a parlarne. Ma l'articolo della Neue Zürcher Zeitung, secondo cui la Svizzera entro il 2050 potrebbe ingrandirsi annettendo alcune regioni tedesche, francesi e italiane, tra cui appunto la Lombardia, sta facendo discutere in Italia. E qualcuno rilancia, chiedendo l'ipotesi opposta.
Molti siti online e giornali hanno riportato la notizia. Su La Provincia di Como, per esempio, hanno citato una frase di cinque anni fa di Ueli Maurer, che disse che "annettere la Lombardia non sarebbe un problema, rappresenta circa il 90% dei nostri scambi commerciali", e viene citato una docufiction in cui si mostra un progetto per cui, ai tempi di Berlusconi, la Lombardia sarebbe passata al nostro paese, in modo da permettergli di risolvere numerosi suoi problemi, non ultimo il caso Ruby.
A Milano rimarcano invece il fatto che l'Italia è "una e indivisibile", e dunque, come si legge su sondriotoday.it, si tratta di "una opzione poco praticabile. Che però a più riprese viene messa sul piatto. Non solo dai "leghisti" del Canton Ticino, ma anche da non pochi lombardi che, in "segreto", sognano l'annessione". E ne parlano anche siti di finanza.
La maggior parte, comunque, riporta la notizia, senza prendere una reale posizione. La "Provincia di Varese", invece, è andata sul territorio: non solo dai politici, ma anche dalla gente.
Diversamente dai nostri media, a Varese hanno preso l'ipotesi così sul serio da andare in giro a chiedere ai cittadini che cosa ne pensassero. E se, come abbiamo riportato, gli indipendentisti duri e puri dicono sostanzialmente no, la gente è a favore. "Perché aspettare trent'anni?", si chedono (la NZZ parlava del 2050). "Facciamolo subito! Lì è tutto diverso, la pressione fiscale è minore, ha servizi migliori, maggiore sicurezza, miglior qualità di vita". I luoghi comuni, insomma, di molti italiani verso la Svizzera resistono: meno burocrazia, meno permessi da richiedere per qualsiasi cosa.
Ci vedono, è vero, come "freddi e quadrati", un altro luogo comune, ma in fondo a molti non importa, dato che "rispettano le regole".
"La Provincia" ha deciso di chiedere un'opinione anche ai politici. Per esempio, per il Consigliere Regionale della Lega Emanuele Monti, l'idea potrebbe essere addirittura un punto di partenza per la nuova Europa, dato che le regioni che verrebbero annesse sono le più ricche del continente. "Visto che ai tavoli europei, le Regioni più ricche chiedono meno burocrazia, regole più chiare, una tassazione che agevoli le assunzioni e investimenti su infrastrutture sovranazionali come l’Alptransit, paradossalmente questa boutade potrebbe diventare la proposta di ripartenza dell’Europa. Un’Europa che riparte dalla Svizzera, che è la quintessenza in piccolo di quello che dovrebbe essere l’Europa".
Il PD, nella persona di Simone Astuti, parla di boutade e respinge con forza l'idea.
A sorprendere di più, però, è la presa di posizione di Luca Marsico. Lo ricordatr? Con il Ticino ebbe numerosi battichecchi relativi alla chiusura dei valichi dopo la famosa rapina di Monteggio, dove affermò che i ticinesi avevano tenuto in ostaggio i frontalieri. Eppure, di fronte a una possibile unione parrebbe gettare l'ascia di guerra, pur sottolineando che quella della NZZ è un'ipotesi "in contraddizione rispetto a quelle forze politiche d’oltre confine che pensano addirittura di chiudere le frontiere".
A suo avviso, si tratta di "un riconoscimento, seppur tardivo, all’eccellenza lombarda da parte della Svizzera, che è abituata ad una qualità di vita di alto tenore e quindi ha un’asticella molto alta sotto questo punto di vista".
Dunque, è d'accordo? Sì e no, perché parla comunque di boutade, e lancia un'altra provocazione: e se fosse la Lombardia ad annette non il solo Ticino bensì l'intera Svizzera? "Il giorno in cui la Svizzera dovesse chiedere l’annessione alla Lombardia, sarò il primo a far sventolare il tricolore e a votare a favore di una richiesta del genere".
Si può dire che i lombardi, quanto meno i varesini, siano pro annessione alla Svizzera? Senza dubbio, potrebbero vederla come una sorta di panacea dei mali italiani, dalla disorganizzazione all'eccessiva burocrazia. Sembrerebbe, in effetti, un po' semplicistico, perché non è mai tutto bianco o nero. Che in molti si sentano un po' stufi dello stato italiano, appare evidente. Da qui a parlare di cambi radicali come entrare a far parte di un'altra nazione, il passo è lungo. Però il dibattito oltre Confine è lanciato.