Cronaca
19.12.2017 - 13:220
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Il Municipio di Bellinzona e la scivolata sulla neve. Costo totale attorno ai 250mila franchi
Branda, Bersani e Paglia in una conferenza stampa hanno ammesso che "non siamo soddisfatti, sono ancora in corso verifiche per capire che cosa non ha funzionato" delle operazioni di sgombero della neve che hanno causato tante polemiche. Ma difendono gli operai: "hanno lavorato per 4'300 ore totali"
BELLINZONA – Se i conti sono buoni e si festeggia un punto di partenza importante per il futuro della Nuova Città, mentre il pensiero degli elettori è rivolto al voto sui compensi dei Municipali, i componenti dell’Esecutivo di Bellinzona sono scivolati… sulla neve. La nevicata dei giorni scorsi ha infatti causato dei disagi a cui probabilmente nessuno pensava, pur non essendo stata così copiosa. Molte strade sono state pulite con ritardo e non nel modo migliore, i cittadini da giorni postano le foto di marciapiedi e vie ancora ingombre oppure scivolose per il ghiaccio.
Dopo le polemiche, in una nota il Municipio aveva fatto capire che qualcosa non aveva funzionato, e questa mattina lo ha confermato in una conferenza stampa. Il sindaco Mario Branda, il vice Andrea Bersani e il capodicastero Servizi urbani Christian Paglia si sono scusati per quanto successo: un passo avanti probabilmente per i cittadini, anche se hanno voluto sottolineare l’impegno costante degli operai, che hanno prestato ben 4'300 ore di lavoro.
Esse, i mezzi, il sale sparso, la neve sgomberata hanno un costo. In molti si domandavano se si fosse andati al risparmio. Le cifre parlano, come sono state esposte, di 250mila franchi.
E tutto, appunto, non è andato al meglio: i dubbi rimangono in merito a insufficienza di informazioni sulla natura, sul tempismo degli interventi, sugll’idoneità di mezzi e appaltatori privati. Per una prossima nevicata, che visto quanto successo i bellinzonesi si augurano lontana, si cercheranno di determinare dei punti prioritari da cui cominciare lo sgombero, si tenterà di essere meglio coordinati con un gruppo che si occupa proprio di questo aspetto.
“Non siamo soddisfatti, qualcosa non ha funzionato e sono ancora in corso verifiche per capire precisamente cosa”, hanno detto i tre.