Cronaca
20.04.2018 - 11:020
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51
Un pugno nello stomaco. Il mostro dentro le famiglie, "i ragazzi spesso rimuovono per riuscire a sopravvivere. Ci sono diversi tipi di pedofili: occhi aperti, può essere chiunque"
Kathya Bonatti ha scritto il libro "Genitori abusanti" e ci parla di questo delicato tema. "C'è chi si eccita a vedere i bambini nudi o facendosi vedere facendo sesso, oppure immaginando i figli violentati. Se è vero che un bambino in un rapporto può provare un piacere fisiologico, è sempre sbagliato: non sceglie consapevolmente"
LOCARNO – 4 anni e 8 mesi ad un docente per toccamenti verso le allieve ma soprattutto per molestie verso la figlia. Un caso di infanzia rubata, dove la ragazza dice di non ricordare nulla di quanto accaduto, dopo un rapporto stretto e affettuoso che si è evoluto in altro. Un caso che è come un pugno nello stomaco: come si può rimuovere qualcosa di simile? E come capire se in una famiglia accadono certe cose?
Ne abbiamo parlato con la consulente in sessuologia e Life Coach, ma soprattutto autrice del libro “Genitori abusanti” Kathya Bonatti.
“Gli abusi possono essere diretti, indiretti o per procura. Diretti sono quando si toccano i bambini, indiretti quando si usano i bambini per eccitarsi, li guardano mentre sono nudi, si fanno vedere loro nudi o mentre fanno sesso, mentre per procura è quando i genitori si eccitano al pensiero che i figli siano abusati da altri, o la madre permette che il padre lo faccia e li mette in situazioni pericolose. I figli sono in una posizione ambivalente: da un lato amano i genitori, per la loro parte“positiva” di giorno, i qualiperò durante la notte diventano mostri. L’ambivalenza porta una sofferenza insostenibile e la mente cancella per poter sopravvivere al dolore”, comincia a spiegare, ed è già un pugno nello stomaco. “C’è una forma di scissione, tra razionalità e corpo. Le persone abusate all’interno della famiglia hanno una probabilità anche più alta di suicidio, avendo un genitore che dovrebbe amare e in realtà è uncarnefice”.
C’è un momento in cui, improvvisamente o dopo un lavoro di psicoterapia, ricordano?“In generale chi chiede aiuto a esperti può avere la possibilità di risalire alla verità. Spesso si rivolgono ai professionistiper altre problematiche, che sono di copertura alla vera motivazione, magari perché non hanno un fidanzato, perché soffrono e stanno maleo hanno problemi sessuali. Ciascuno ha un sintomo che è quello di superficie. Ci sono anche persone che hanno dei flash, che non ricordano nulla per un periodo della vita e poi li hanno sollecitati da qualcosa che leggono, da racconti, da odori, da stimoli. Quando accade, bisogna subito chiedere aiuto agli esperti. È più facile per le persone abusate quando l’abusante è fuori dalla famiglia, lo etichetti come mostro, crudele, cattivo, mentre quando è all’interno della famiglia e lo amano, è davvero difficile e duro da accettare per la mente. Per le vittime la cosa più complicata è accettare che succede nella realtà e che le esperienze siano successe proprio a loro”.
Si spinge la persona a mantenere il rapporto con l’abusante oppure no?“Questo lo scelgono le vittime. Sulla base di quanto hanno scoperto, possono decidere se tagliare i ponti, se mantenere un rapporto formale da Natale e Pasqua, o se continuare come prima. A volte i genitori hanno una doppia personalità, non ricordano, hanno a loro volta rimosso quanto successo e sono convinti di essere dei bravi genitori amorevoli e non capiscono perché il figlio sia cattivo e arrabbiatocon loro o abbia comportamenti autodistruttivi. La cosa migliore? Ognuno decide in base al proprio sistema di valoriesceglie quel che fa soffrire di meno e fa star bene”.
Ma cosa scatta nella mente di un genitore che abusa un figlio? Cosa porta un rapporto magari affettuoso a divenire pedofilo? Possibile che l’istinto scatti in un secondo momento?“In genere è una coazione a ripetere di catene abusanti. Il genitore era abusata dal padre e abuserà del figlio, i maschi possono tendere a riabusare a loro volta,mentre le donne possono tendere a mettere i figli in situazioni a rischio. Ci sono diversi tipi di pedofili: quelli preferenziali, che vogliono solo i bambini, quelli situazionali, pensiamo al turismo sessuale, con persone che hanno la loro famiglia e poi vanno in vacanza per avere un rapporto sessuale con un bambino, quelli incestuosi, che lo fanno solo coi figli. Sono tipi diversie diverse sono anche i livelli di consapevolezza. Pensiamo che in alcuni paesi addirittura ci sono stati movimenti per liberalizzare la pedofilia, perché il loro ragionamento è che chi priva i bambini di tanti organismi è cattivo. È un rovesciamento delle motivazioni. Nella realtà, qualsiasi rapporto sessuale con un bambino è errato, perché egli non è capace di intendere e di volere e dunque di scegliere, non c’è il consenso anche se dice sì e avviene con una manipolazione. Gli viene attivata la sessualità prima che nasca dal desiderio, con una persona più adulta. Il piccolo non è in grado di reggere la situazione, non la sceglie. È sempre sbagliato anche se in apparenza può provare piacere perrchè questo è fisiologico”.
L’altro genitore come può non capire? È possibile o è spesso complice?“Può succedere ma è un genitore disattento, perché i disagi vengono segnalatidal corpo o dal comportamento dei figli. Bisognerebbe osservare i disegni, vedere se il figlio è aggressivo, come sta. Ci sono purtroppo mamme mandanti, complici o inconsapevoli perché superficiali, infantili o anaffettive. Si può capire se una persona è un pedofilo vedendolo di fronte alla vittima, non sono un’esperta di bambini però di fronte al proprio carnefice il corpo assume posizioni da vittima, mostra il terrore. Attenzione, sempre: se la maggior parte degli abusi avviene nelle famiglie, vuol dire che è qualcuno nella famigliaristretta o in quella allargata. Dunquepossono essere pedofili anche nonni e nonne, va visto come si comportano coi nipoti, lo stesso vale per gli zii, cugini, amici di famiglia. Bisogna sempre tenere gli occhi aperti. Gli abusi avvengono spesso quando la madre lavora o è assente, oppure durante le ferie o i momenti soli con l’altro genitore, quando sono separati. Ai fini della prevenzione nessuno è esente dall’essere osservato e verificato, nemmeno i professionisti come insegnanti, maestri d’asilo, allenatori sportivi, trainer, scoutisti, preti, terapeuti, baby sitter, medici e pediatri”.
Paola Bernasconi