Cronaca
14.05.2018 - 13:380
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
La sfortuna nel dramma: la vettura dell'automobilista tedesco si è incendiata a causa del thermal runaway, un fenomeno raro
L'auto era una Tesla, elettrica, e i Pompieri di Bellinzona spiegano che si è verificato il fenomeno definibile come "un rapido e inarrestabile aumento della temperatura". Esso si verifica solitamente in casi limiti con le batterie in questione, costituite di ioni di litio
LOCARNO – La tremenda morte dell’automobilista germanico 48enne, carbonizzato nell’incendio della sua vettura, ha suscitato tristezza e sconcerto, anche se non sono mancate le polemiche per chi si è fermato a fotografare o filmare l’incidente.
I Pompieri di Bellinzona hanno fatto sapere tramite un post social che il rogo è stato così violento perché la vettura guidata dall’uomo era elettrica. “L'intervento di giovedì scorso ci ha visti confrontati con una Tesla in fiamme. L'urto violento delle batterie agli ioni di litio ha verosimilmente causato un fenomeno denominato thermal runaway, ovvero un rapido e inarrestabile aumento della temperatura”. È bene precisare che per fortuna è un fenomeno che si verifica raramente.
È stato proposto un articolo di approfondimento per spiegare cosa è successo esattamente. Il motore, con una batteria agli ioni di litio, che sono presenti in “tutti i nostri cellulari e computer portatili , grazie all’ottimo rapporto peso-potenza, ad un effetto memoria molto ridotto ed anche ad una lentissima perdita di carica quando non in uso (autoscarica). Il vantaggio costituito dalla densità di carica elevata è però compensato dal costo e da una vita non lunghissima: si parla di mesi o al massimo di qualche anno. Ecco perché alcune marche di auto elettriche affittano i pacchi batteria ai clienti che acquistano le vetture”. Esse, procede il pezzo, “non funzionano come le tradizionali batterie al piombo e sono ermeticamente sigillate, quindi le prescrizioni di prevenzione incendi adottate per le batterie al piombo semplicemente non hanno senso”.
“Dagli studi internazionali emerge che il problema principale in termini di rischio incendi per i veicoli elettrici risiede nel cosiddetto “thermal runaway”, cioè nel fatto che le batterie agli ioni di litio possono, in circostanze del tutto eccezionali, presentare un subitaneo ed inarrestabile incremento della temperatura, in una sorta di reazione a catena che porta alla rottura dell’equilibrio termico del sistema ed alla distruzione completa delle batterie e della vettura. Il flusso di ioni di litio da anodo a catodo (batteria in uso) oppure da catodo ad anodo (batteria in ricarica) può surriscaldare la batteria fino a far reagire l’elettrolita con altri elementi chimici presenti, aumentando ulteriormente la temperatura fino a produrre gas che aumentano la pressione interna producendo ulteriore calore. In condizioni normali questo aumento della temperatura è tenuto sotto controllo, ma in condizioni estreme o in presenza di gravi difetti di fabbricazione può crearsi un effetto a catena che può portare all’incendio della batteria ed alla produzione di fumo fuoriuscente dal pacco batterie. Dagli studi effettuati il problema principale risiederebbe in difetti di fabbricazione del separatore fra anodo e catodo, che deve evitare il verificarsi di cortocircuiti”, si legge in merito al thermal runa way.
“Tesla precisa che il runaway potrebbe avvenire se le batterie sono conservate a più di 80°C per più di 24 ore, o a più di 150 °C per alcuni minuti, o se le batterie sono esposte a fiamma diretta. Non proprio condizioni comuni”.
Purtroppo, il botto delle batterie giovedì scorso ha causato il fenomeno, un caso davvero sfortunato e raro.