Cronaca
01.06.2018 - 14:180
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
La Confederazione consiglia il no al congedo paternità. "Preferiamo investire su un'offerta di servizi per la custodia del bambino complementare ai bisogni, che aiuti per più tempo"
Un'iniziativa popolare chiede un congedo ai neo padri di almeno quattro settimane. Il costo sarebbe di 420 milioni annui, e da Berna consigliano alle Camere Federali di respingere il messaggio. "È più utile pensare al dopo, e un congedo di questo tipo competerebbe costi supplementari all'economia e problemi organizzativi alle aziende"
BERNA - Il 1° giugno 2018, il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente l’iniziativa popolare Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia. L’Esecutivo propone alle Camere federali di respingere l’iniziativa.
L’iniziativa vuole attribuire alla Confederazione il compito di istituire un’assicurazione per la paternità, chiedendo che ai padri sia accordato il diritto a un congedo di paternità di almeno quattro settimane, che verrebbe finanziato tramite le indennità di perdita di guadagno (IPG). Il reddito sostitutivo ammonterebbe, come l’indennità di maternità, all’80 per cento del reddito precedente la nascita, fino a un massimo di 196 franchi al giorno. Un tale congedo costerebbe approssimativamente 420 milioni di franchi all’anno, il che equivale a un tasso di contribuzione IPG pari allo 0,11 per cento.
Competenza dei datori di lavoro e delle parti sociali
Pur riconoscendo che la richiesta di introdurre un congedo di paternità è giustificata, il Consiglio federale ritiene prioritario garantire un’offerta di servizi per la custodia di bambini complementare alla famiglia adeguata ai bisogni. Diversamente da un congedo di paternità legale, queste misure contribuiscono a migliorare la conciliabilità tra famiglia e lavoro per le madri e per i padri non soltanto nel periodo immediatamente successivo alla nascita del figlio ma anche nelle fasi seguenti della vita familiare. Inoltre un congedo di questo tipo comporterebbe oneri supplementari per l’economia e causerebbe notevoli problemi organizzativi alle imprese. Il Consiglio federale è pertanto del parere che l’introduzione di un congedo di paternità debba rimanere di competenza dei datori di lavoro o delle parti sociali.
Misure della ConfederazioneLa Confederazione promuove la creazione di nuovi posti di custodia nel quadro della legge federale sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia. Nei 15 anni trascorsi dall’entrata in vigore di questo programma d’incentivazione, la Confederazione ha sostenuto la creazione di oltre 57 000 nuovi posti di custodia con un investimento complessivo di 370 milioni di franchi. La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N) ha proposto di prorogare di ulteriore quattro anni il programma d’incentivazione e di stanziare a tal fine 130 milioni di franchi, misura respinta dal Consiglio federale il 16 maggio 2018.
Nel suo parere quest’ultimo rammenta che in materia di custodia dei figli complementare alla famiglia la competenza spetta in primo luogo ai Cantoni e ai Comuni, mentre la Confederazione – che ha già finanziato due proroghe del programma d’incentivazione – in quest’ambito assolve soltanto una funzione sussidiaria. L’Esecutivo ha chiesto ai Cantoni e ai Comuni di sfruttare al massimo il loro margine di manovra e provvedere direttamente allo sviluppo di un’offerta adeguata ai bisogni. L’affare verrà trattato dal Consiglio nazionale durante la sessione estiva delle Camere.
Per contro, la Confederazione può sostenere i Cantoni e i Comuni che riducono icosti per la custodia di bambini complementare alla famiglia a carico dei genitori e promuovere progetti cantonali, regionali e comunali volti ad adeguare maggiormente l’offerta di servizi per la custodia ai bisogni dei genitori che lavorano. Per questi due nuovi aiuti finanziari ha stanziato 100 milioni di franchi. Le nuove disposizioni di legge e di ordinanza entreranno in vigore il 1° luglio 2018.
Per quanto concerne l’imposta federale diretta, in futuro i genitori dovrebbero avere la possibilità di dedurre dal reddito fino a un massimo di 25 000 franchi l’anno per figlio per le spese comprovate per la custodia di bambini complementare alla famiglia, contro l’importo massimo di 10 100 franchi riconosciuto attualmente. Il 9 maggio 2018, il Consiglio federale ha adottato un messaggio in tal senso all’attenzione del Parlamento.