GINEVRA – Papa Francesco è stato ospite a Ginevra e non ha incontrato solo politici e autorità bensì, come di consueto, ha fatto un bagno di folla, salutando e regalando sorrisi a tante persone. Fra di loro, anche diversi ticinesi, che hanno vissuto una giornata di forti emozioni, come ci racconta Aldo Vanina.
La parrocchia “Gesù Cristo redentore dell’uomo” ha organizzato il viaggio, con il venezuelano don José e Pierangelo Regazzi come ospite.
“Sono occasioni che capitano una volta nella vita, poter vedere Papa Francesco!. Frequento questa parrocchia, vado alla messa della domenica, sto collaborando per preparare tendoni e tavolini per la colonia di settimana prossima per i bambini: quando è stato annunciato il viaggio, mi sono unito”, racconta Vanina.
“Abbiamo viaggiato col bus, al PalaExpo, dove si teneva la manifestazione, c’erano 40mila fedeli. Lì abbiamo atteso le 17, l’ora in cui il Papa è arrivato e ha fatto la sfilata. Poi, dalle 17.30 alle 19 circa si è svolta la Santa Messa. Avevamo un bel posto, eravamo vicini al palco, così che sono riuscito a fare belle foto e bei filmati. Gli ho parlato? No, lui era sulla papamobile, passava in mezzo alle transenne, non si è fermato, so che qualcuno è riuscoto a stringergli la mano, io purtroppo no, lui era sempre in movimento”.
Come è stato il tutto?“Molto emozionante, specialmente quando hanno detto che c’erano tutti i cantoni svizzeri e hanno citato anche il Ticino, abbiamo sventolato le bandiere e ho avuto la pelle d’oca. Lui ha ringraziato tutti i presenti. È stato bello. Veramente un’esperienza unica, una giornata storica”.
Vanina si definisce “cattolico, ho fatto un po’ di anni di pausa ma adesso ho ripreso a frequentare la chiesa e questa parrocchia” anche grazie al Papa. “Questa esperienza mi ha cambiato, mi ha fatto riavvicinare alla Chiesa: è stato senz’altro grazie a lui”.
Ma cosa gli piace in particolare? “È molto simpatico, buono. Si ferma volentieri con la gente, coi bambini, dà la mano, è molto aperto e solare. È la persona che ci voleva per la Chiesa, in questo momento. Sta portando pace. L’incontro era di tutte le chiese di tutto il mondo con tutti i responsabili: il suo motto è "camminare, pregare e collaborare insieme. Insieme possiamo fare un pellegrinaggio di giustizia e di pace" e si sposa benissimo con la giornata. Vedendolo mi è parso proprio come me lo immaginavo!”
E alla fine, tutti i ticinesi, “erano molto felici, entusiasti, davvero una bellissima esperienza, nonostante il viaggio lunghissimo: ne è valsa la pena”. Un’occasione, appunto, che capita una volta nella vita. Per poter dire “io c’ero” e portarsela nel cuore.