AVEGNO – Probabilmente è stato lo stesso lupo già in azione sul Piano di Magadino, che è stato segnalato più volte in diverse zone. Ha ucciso due pecore e ne ha ferite altrettante, come avevamo riportato in mattinata.
A confermarcelo è Federico Tettamanti, collaboratore scientifico per la caccia dell’Ufficio Caccia e Pesca.
Ora dovete fare degli accertamenti per scoprire se è stato davvero un lupo, giusto?
“Siamo intervenuti ieri mattina a fare i prelievi del caso e a fare le osservazioni che il nostro lavoro prevede. Quanto prelevato è stato inviato a Berna, attendiamo i risultati e nel frattempo, dopo le predazioni di novembre, abbiamo intensificato il monitoraggio nelle zone interessate”.
Secondo voi potrebbe essere lo stesso lupo?
“Idealmente sì, l’ipotesi è che sia sempre lo stesso che sta salendo verso la Vallemaggia”.
Quindi esclude che ci siano più lupi in Ticino?
“Dalla forma degli attacchi sembra un animale singolo”
L’attacco è avvenuto vicino al centro abitato di Avegno?
“Direi almeno un chilometro, uno e mezzo. Temiamo per l’abitato? Bisogna valutare il caso, non escludiamo che possa avere comportamenti pericolosi. In base agli atteggiamenti e ai casi di predazione che mostra bisogna valutare attentamente che cosa fare. La strategia sul lupo in Svizzera impone nei casi problematici le misure: intensificare il monitoraggio, come abbiamo fatto, informare la popolazione, come ora tramite voi, l’estrema ratio invece è l’abbattimento”.
Se qualcuno vedesse il lupo come deve comportarsi?
“Dopo le predazioni sul piano di Magadino abbiamo ricevuto diverse segnalazioni un po’ in tutta la zona. Il problema è che chi ci avvisa deve essere sicuro almeno al 90% che sia un lupo, altrimenti rischiamo di girare a vuoto in una zona. Nel dubbio meglio dirlo? Sì, ma se qualcuno non sa com’è fatto un lupo e vede un volpone e lo confonde… Certo, fare foto è consigliabile. Se il lupo mostra il suo atteggiamento normale, non si avvicina all’uomo. In natura non dovrebbe essere pericoloso, se fosse problematico è diverso”.