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Cronaca
17.07.2019 - 09:440

La prevenzione prima di tutto. "Potenziamo il Gruppo Visione Giovani". Intanto di un aggressore si scopre che...

Fonio e Dadò tornano sul tema della violenza giovanile chiedendo più ore per un servizio che si occupa di sensibilizzare i ragazzi. Uno degli arrestati avrebbe precedenti non solo alla Valascia ma anche a Locarno e addirittura a Giumaglio

GIUMAGLIO – Uno dei giovani arrestati, appena 19enne, ha un curriculum poco invidiabile: oltre alla diffida per disordini alla Valascia (protagonista anche dei fatti contro il Losanna), aveva avuto problemi anche a Locarno One Ice e allo stesso carnevale di Giumaglio. Per un pestaggio a Locarno era stato denunciato, denuncia poi ritirata.

Il caso continua a far discutere, perché riporta d’attualità il tema della violenza giovanile. Se ne sono occupati anche Giorgio Fonio e Fiorenzo Dadò a nome del gruppo PPD in Gran Consiglio. “Il recente pestaggio avvenuto al Carnevale estivo di Giumaglio, ha scosso profondamente il nostro Cantone. In molti sono ripiombati nella notte locarnese del 2008 in cui perse la vita Damiano Tamagni. In situazioni come queste sono molte le valutazioni che si impongono. Innanzitutto è importante specificare come il primo ruolo educativo spetti comunque e sempre alla famiglia che ha la responsabilità principale dell’educazione dei figli”, scrivono.

“Ma episodi come quelli di Giumaglio impongono delle riflessioni e delle reazioni anche forti da parte di tutta la società. In questo senso è importante sottolineare come in Ticino sia attivo dal 1° giugno 2006 un gruppo specializzato della Polizia Cantonale (Gruppo Visione Giovani) che si occupa proprio di prevenzione di reati commessi da giovani quali il bullismo e il cyber bullismo. Gli agenti si impegnano a conoscere e tenersi aggiornati sul mondo della criminalità giovanile, i cosiddetti "hot spot", i gruppi problematici e, molto spesso, anche il loro ambiente. I giovani più problematici entrano in conflitto con la polizia soprattutto a causa di reati di violenza contro la persona e le cose (vandalismo, danneggiamenti), episodi di furti e sottrazione, atti di violenza e lesioni personali lievi, tutti frequentemente legati al consumo di alcol e/o droghe e commessi prevalentemente da gruppi di giovani solidali”, spiegano. “Il Gruppo Visione Giovani opera nella maggior parte delle scuole ticinesi (non in tutte!) permettendo agli agenti di incontrare, sensibilizzare e informare migliaia di giovani ticinesi sui rischi e sulle conseguenze di certi atteggiamenti. Evidentemente, ai sottoscritti deputati, risulterebbe ottimale che una formazione come quella messa a disposizione dal Gruppo Visione Giovani non sia una possibilità ma piuttosto un punto fermo”.

Anche perché il GVG è apprezzato: “Da informazioni raccolte, ci è stato confermato che l’approccio da parte delle sedi scolastiche è mutato negli anni in positivo: una volta il GVG si proponeva alle direzione scolastiche, oggi sono quest’ultime ad invitare gli agenti per iniziare il percorso di prevenzione! In questo senso, le parole di Maurizio Tamagni, che è anche Presidente della Fondazione Tamagni, espresse a margine dei fatti di Giumaglio non possono cadere nel vuoto ma meritano una risposta. Nello specifico Maurizio Tamagni ha detto che “ogni volta che succedono episodi di violenza tra giovani, ci troviamo confrontati al dilemma se è abbastanza quello che facciamo come prevenzione”.

Dunque, chiedono al Consiglio di Stato:

"1. Non ritiene necessario potenziare il reparto GVG, allo scopo di intensificare la presenza nelle scuole ticinesi di questo importante reparto della Polizia Cantonale?

2. È ipotizzabile un aumento delle ore di prevenzione all’interno delle sedi scolastiche ticinesi, magari coinvolgendo anche altre associazioni che si occupano del tema oggetto di questo atto parlamentare?"

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