MENDRISIO – Due licenziamenti e tre ammonizioni. È questo l’esito dell’inchiesta interna avviata dall’EOC in seguito alla vicenda dell’ex infermiere dell’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio accusato di maltrattamenti e di aver causato la morte di diversi pazienti (vedi articoli suggeriti). L’inchiesta penale nei confronti dell’ex infermiere è ancora in corso, ma in mattinata l’Ente Ospedaliero Cantonale ha indetto una conferenza stampa a Mendrisio per chiarire il risultato dell’indagine interna, avviata dopo il sospetto che altri dipendenti fossero “complici” dell’ex infermiere.
Inchiesta che ha portato, come detto, al licenziamento di altri due collaboratori e a tre ammonimenti. Il direttore dell’OBV Pierluigi Lurà ha spiegato che i due ex collaboratori “hanno violato i codici etici, di comportamento e deontologici dell’Ente” facendo peraltro “uso improprio dei servizi di messaggistica istantanea”.
Il presidente dell’EOC Paolo Sanvido ha inoltre precisato che “l’OBV è un ospedale ferito”, rinnovando a “pazienti e i loro famigliari la nostra vicinanza, solidarietà e disponibilità per fornire tutto il sostegno necessario”.
Le sanzioni", precisa l’EOC in una nota "nei confronti dei cinque collaboratori “non devono gettare il discredito sull’insieme del personale curante, impegnato ogni giorno a dare il meglio di sé per il bene del paziente”.
Durante la conferenza stampa si è ricordato che l’EOC/OBV ha collaborato fin dall’inizio con l’Autorità di vigilanza e con il Ministero pubblico, al quale ha fornito tutti i documenti richiesti per l’inchiesta penale, attenendosi inoltre scrupolosamente al divieto di informare. L’accesso a una parte degli atti dell’inchiesta penale ha finalmente permesso di avviare l’indagine interna.
“L’indagine interna proseguirà", viene spiegato nel comunicato. "Essa si propone di valutare il sistema di gestione e conduzione del reparto nel suo insieme e di porre l’accento sui meccanismi che permettono ai collaboratori di rilevare e conseguentemente segnalare comportamenti o azioni non appropriate. Sarà premura dell’Ente informare adeguatamente sugli sviluppi dell’inchiesta sia i propri collaboratori, sia l’opinione pubblica".