BELLINZONA – I casi in Ticino ora sono 33, il Coronavirus si sta diffondendo in modo in modo veloce, portandoci sulla soglia di un’epidemia, come ha precisato Raffaele De Rosa. E dunque il Medico Cantonale Giorgio Merlani ha introdotto delle misure per le strutture sanitarie (ospedali, case anziani, cliniche psichiatriche, centri di riabilitazione), con il divieto per i minori di 16 anni di accesso, divieto di accesso a chi ha sintomi come febbre, tosse o raffreddore, orari di visita limitato.
In conferenza stampa hanno parlato Christian Vitta, Raffaele De Rosa e Giorgio Merlani, che hanno più volte sottolineato come le persone vulnerabili, in particolari over 65 e malati, vanno protette e come ogni priorità vada a loro e alla loro protezione.
Vitta: "divieto di manifestazioni con più di 150 persone. La situazione è seria e delicata"
“Abbiamo deciso delle misure pochi minuti fa in una seduta straordinaria. Non sono consentite manifestazioni pubbliche o private con più di 150 persone, da oggi a mezzanotte sino al 15 marzo. E per manifestazioni si intendono quelle citate nell’ordinanza federale (non scuole, posti di lavoro, trasporti pubblici, supermercati, ristoranti, bar)”.
“Il momento è particolare e chiama tutti ad aiutarci con solidarietà e vicinanza soprattutto a favore di chi è vulnerabile”.
“La situazione è seria e delicata”.
De Rosa: “I casi in Ticino sono 33”
“Le misure sono adeguate e proporzionate. In particolare bisogna difendere gli anziani. La situazione si sta evolvendo velocemente, siamo sulla soglia di un’epidemia. I casi in Ticino al momento sono 33”.
“Le misure più efficaci sono quelle più semplici che ribadiamo: la social distancy, la profilassi, il lavarsi bene le mani col sapone, tossire in un fazzoletto di carta e gettarlo o nel gomito. Invito alla responsabilità individuale e collettiva per proteggere sé stessi e gli altri. Se avete sintomi come febbre o tosse, non andate al lavoro, non andate a scuola, ancora di più non andate nelle strutture socio-sanitarie”.
Merlani: "Casi raddoppiati"
“Non abbiamo deciso di avere il virus, ce lo siamo trovati in casa. Non abbiamo un vaccino, non abbiamo farmaci, non possiamo fermarlo e tutti sono vulnerabili. Tutti possono dunque infettarsi, e l’unico modo per trasmettere il virus è passarlo da una persona all’altra”.
“Negli ultimi due giorni abbiamo avuto un raddoppio di casi. Ma i numeri sono piccoli per cui è difficile fare delle ipotesi del perché. Abbiamo sempre un’evidenza di casi che spuntano senza un chiaro legame, dunque il virus si trova sul territorio e circola anche in modo poco sintomatico, passando magari a persone che poi sviluppano un decorso più grave”.
“L’obiettivo è proteggere i nonni e le nonne e le persone anziane. Chiedo responsabilità anche ai giovani, che si sentono immortali. Abbiamo avuto casi nelle strutture sanitarie, tra il personale, oggi tra gli ospiti di una casa anziani. Come è entrato? Probabilmente portato da visitatori. Non possiamo non far lavorare il personale socio-sanitario, possiamo farglielo fare con precauzioni. Dispiace dover ridurre le visite, vi esorto a rimanere in contatto con gli anziani per telefono o carta come ai vecchi tempi ma di non andarli a trovare”.
“Fra poco arriviamo a una soglia in cui non si potranno più fare le indagini territoriali per capire i contatti nelle ultime 48 ore di ciascun caso. Serviranno responsabilità e quarantena volontaria per chi è stato in contatto”.