BELLINZONA - Over 65 che nonostante tutto si ammassano fuori dai supermercati, facendo spese gigantesche e non tenendo le distanze. Purtroppo di casi simili se ne vedono in qualsiasi paese del Ticino. Eppure agli over 65, categoria a rischio, si chiede di stare a casa.
Eppure qualcuno non è d'accordo e chiede di poter andare almeno a comprare due cosette veloci. Si chiede se gli anziani sono ormai considerati untori. Un pensionato si sfoga sui social, chiedendo di permettergli almeno di uscire un po'.
Ecco le sue parole:
"Mia moglie ed io siamo 66enni. Stiamo bene, non abbiamo per ora nessun sintomo di influenza. Da giovedì mattina usciamo lo stretto necessario (farmacia, pane, latte, frutta).
Abbiamo rinunciato a visitare figlia e nipotino anche se sappiamo che avrebbero bisogno di noi. Da giovedì ho deciso di non scendere a Chiasso da mia madre, 92enne che vive da sola.
Tutto questo per senso di responsabilità individuale nei confronti della collettività. E ora giungo alla domanda.
Noi over 65 ce ne dobbiamo restare rintanati?
A. Perché siamo dei portatori di virus?
B. Perché siamo stronzi e untori e ce ne infischiano degli altri?
C. Perché siamo una categoria a rischio?
Io credo che la risposta corretta sia la C.
Allora per cortesia, non considerateci come degli appestati! Consentiteci di uscire con prudenza a fare due spese. Ci sono molte più probabilità che a portare a passeggio il virus siano proprio le persone ancora inserite nel ciclo produttivo. Grazie".
In realtà la misura del restare a casa, che si domanda con insistenza anche ai più giovani, è per proteggere soprattutto loro: i più vulnerabili, i più a rischio. La chiusura della scuola, misura che ha creato grande disappunto verso il Governo, era proprio per i nonni.