CRONACA
Chapeau, IBSA! Dona 500mila franchi a strutture sanitarie italiane e svizzere e aumenta del 25% lo stipendio ai collaboratori che vanno in stabilimento
Il CEO e Presidente Licenziati: “Le comunità, dove viviamo e lavoriamo ogni giorno, in Italia e in Svizzera sono duramente colpite dall’emergenza ed è nostra responsabilità aiutarle in questo momento di estremo bisogno"

PAMBIO NORANCO - La IBSA Institut Biochimique SA- azienda farmaceutica svizzera con sede a Lugano e una forte presenza commerciale e produttiva in Italia – ha stabilito un pacchetto di aiuti per sostenere le strutture sanitarie delle zone maggiormente colpite dall’emergenza COVID-19. In particolare, sono stati stanziati 500.000 CHF suddivisi in modo proporzionale fra Svizzera e Italia!

In Svizzera, la donazione andrà a sostegno dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), che
raggruppa le strutture sanitarie del Canton Ticino attualmente in prima linea nella cura dei contagiati, della Catena della Solidarietà, che valuterà come redistribuirle alle organizzazioni
umanitarie maggiormente impegnate, della Croce Rossa e della Protezione Civile. In Italia la donazione avrà come beneficiari l’Ospedale Maggiore di Lodi, dove si trova la sede della filiale italiana del Gruppo, e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII, in prima linea nella difesa della comunità bergamasca, una delle più colpite sul territorio nazionale. Inoltre, una quota sarà destinata anche alla Protezione Civile e alla Croce Rossa, che svolgono un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza.

A questi stanziamenti si aggiunge l’invio, già in corso, di materiale sanitario di prima necessità
(come gel disinfettanti, mascherine, alcool, sovracamici) a strutture sanitarie e assistenziali.

“Di fronte a quanto sta accadendo nelle nostre comunità di riferimento, il Canton Ticino e la
Lombardia, abbiamo sentito l’urgenza di dare il nostro contributo a sostegno delle organizzazioni e delle associazioni che sono in prima linea nella gestione di questa crisi senza precedenti", dichiara Arturo Licenziati Presidente & CEO di IBSA Group. “Le comunità, dove viviamo e lavoriamo ogni giorno, in Italia e in Svizzera sono duramente colpite dall’emergenza ed è nostra responsabilità aiutarle in questo momento di estremo bisogno. È una consapevolezza condivisa da tutte le persone di IBSA, che hanno chiesto all’azienda di attivare un canale ufficiale in cui far confluire e coordinare anche le donazioni dei singoli collaboratori”.

Per questo IBSA ha costituito anche un Fondo Covid-19, alimentato su base esclusivamente
volontaria, che raccoglierà le donazioni dei collaboratori e verrà destinato al sostegno di enti
duramente colpiti dalla crisi economica causata dall’emergenza.

Fra le persone in prima fila, in questa situazione straordinaria, ci sono anche i collaboratori di
varie sedi di IBSA, e in particolare coloro che, per le mansioni svolte, non possono adottare il
telelavoro e ogni giorno devono recarsi negli stabilimenti o negli uffici per assicurare lam continuità delle operazioni, a garanzia della disponibilità dei farmaci necessari alla cura dei pazienti. Per preservare la salute dei suoi lavoratori, l’azienda da subito ha adottato misure
straordinarie e, come riconoscimento del loro impegno e della loro abnegazione, ha stabilito
inoltre la maggiorazione del 25% dello stipendio.

“Da sempre le persone, siano esse collaboratori, medici o pazienti, rappresentano uno dei pilastri su cui si regge l’azienda: sono loro al centro di ogni nostra attività, tanto più oggi, di fronte a quanto sta accadendo. Sostenere le persone che lavorano in azienda, le loro famiglie e le comunità di cui fanno parte è per IBSA una responsabilità, ma anche un’occasione preziosa per restituire almeno in parte quanto loro hanno donato, con passione e instancabile dedizione, in tanti anni", conclude Arturo Licenziati.

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