CRONACA
"Cari operatori di case anziani, i decessi sono eventi tristi anche per voi. Ma grazie al vostro impegno ci sono molti guariti"
Raffaele De Rosa, assieme al presidente dell'Associazione dei Direttori delle Case per Anziani della Svizzera Italiana, scrive una lettera "per esprimervi la nostra vicinanza e un sentito ringraziamento"

BELLINZONA – Raffele De Rosa, Direttore del DSS, e Eliano Cateli, Presidente ADiCASI (Associazione dei Direttori delle Case per Anziani della Svizzera Italiana) scrivono ai collaboratori delle case anziani, ringraziandoli per l’impegno mostrato in questo difficile momento, con turni più impegnativi del solito e le visite vietate.

Nelle case anziani si sono registrati quasi la metà dei decessi, è un settore confrontato con seri problemi quando il Covid colpisce residenti in là con gli anni, che non sempre presentano, come è stato più volte spiegato nelle conferenze stampa, possibili decorsi favorevoli per essere trasportati in ospedale.

Reggere in questo periodo, per De Rosa e Catelli, è stato possibile “grazie alle vostre competenze, senso di responsabilità e dedizione”.

“Sappiamo che per occuparvi al meglio della cura dei nostri anziani può esservi implicitamente richiesto di limitare l’attenzione alle vostre famiglie, di mettere da parte i vostri timori di contrarre la malattia, di non pensare alla stanchezza, al bisogno di riposo o alla semplice, legittima, ‘voglia di staccare”, si legge. Si sottolinea come i turni siano spesso “pesanti e le condizioni quadro non sempre permettono di lavorare in modo sereno”.

L’alto numero di decessi registrati è sicuramente un fatto che tocca anche chi lavora nelle strutture. “Siamo consapevoli di quanto queste tristi circostanze siano dolorose, non solo per i familiari, ma anche per chi si prende amorevolmente cura dei nostri cari ospiti. Va tuttavia evidenziato come grazie al vostro lavoro e costante impegno sia possibile, da un lato, limitare la diffusione dei contagi, e dall’altro, contare anche molti guariti e questo nonostante l’età anziana”. L’altro giorno in conferenza stampa si è parlato di una signora di 110 anni!

Si sta tornando, scrivono i due, lentamente alla normalità, pur consci che gli anziani restano una categoria particolarmente a rischio. La missiva ha comunque la volontà di “esprimervi la nostra vicinanza e un sentito ringraziamento”.

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