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Cronaca
25.07.2020 - 15:330

"Teatri stabili del Cantone, comuni, aiutate i nostri artisti!"

La TASI (Teatri Associati Scena Indipendente) scrive una lettera aperta, facendo presente la difficile situazione degli artisti a seguito del lockdown e delle restrizioni e chiede "di poter dimostrare che il Teatro in Ticino esiste"

BELLINZONA – Senza ombra di dubbio, il mondo dello spettacolo è stato duramente colpito dal lockdown: si sono annullati spettacoli e tour.

E con le limitazioni a tutela della salute, non si sa come e quando potranno riprendere. Oltre ad artisti, registi e compagnie, intorno al mondo delle arti della scena ruotano una moltitudine di professionisti, dai tecnici di scena ai costumisti, dagli scenografi ai truccatori e molti altri. Centinaia di persone che all’improvviso si sono trovati in una situazione di estrema precarietà e incertezza. Precarietà e incertezza che si prevede continuino ancora per molto tempo.

Per questo la TASI (Teatri Associati Scena Indipendente), che da più di 30 anni è attivo per difendere, sostenere e promuovere le arti della scena indipendente, ha scritto una lettera aperta inviata a tutti i diretti interessati, direttori dei teatri stabili, dicasteri della cultura dei comuni, organizzatori culturali e personalità politiche per sensibilizzarli a dare un sostegno concreto al settore, ad esempio favorendo l’inserimento nei cartelloni teatrali di compagnie e artisti del territorio. 

Ecco il testo integrale:

"Queste parole racchiudono la necessità di rendere nuovamente pubblica la difficile situazione che il Teatro indipendente del Canton Ticino sta vivendo, situazione che accomuna i tanti che nel loro mestiere hanno subito e subiscono le conseguenze dovute al coronavirus.

Questa straordinaria situazione ha messo a nudo la precarietà di tanti artisti, che già esisteva prima della pandemia. La maggioranza dei professionisti del teatro ha dovuto rinunciare a gran parte della programmazione prevista per quest’anno, con l’aggravante di avere poche certezze anche per ilfuturo.

Vedere il proprio lavoro frantumato non radica solo nella difficoltà di presentare i propri spettacoli, tenendo conto dei mezzi assai ristretti per poterli produrre, ma anche nell’impossibilità di portare altrove le proprie produzioni, o di esercitare il lavoro di formazione o di ristabilire i contatti lavorativi che permettano il flusso e la continuità dei progetti.

Questo vuol dire che tutta una struttura programmatica, già difficile da portare avanti in tempi normali, viene a mancare e con essa le risorse economiche che permettano una certa stabilità e continuità.

È nostro desiderio chiedere pubblicamente ai Teatri stabili del Cantone, come pure ai comuni e organizzatori di teatro in generale di aprire le loro iniziative alle produzioni ticinesi, come un modo di contribuire ad affrontare la difficile situazione.

Da tempo, il TASI insiste su questi argomenti, al fine di poter dimostrare che in Ticino il Teatro esiste e di poter avere un palco più adatto e meglio attrezzato per le proprie produzioni disponendo nel contempo di una adeguata promozione pubblicitaria.

Questo significherebbe anche un riconoscimento alla costante attività di artisti che hanno contribuito alla ricchezza e al consolidamento della nostra propria tradizione teatrale e a rendere l’arte scenica un bene comune necessario all’intera società.

Associazione TASI".

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