BELLINZONA - Con la comunicazione del decreto di abbandono, si chiude la vicenda giudiziaria relativa a Monsignor Azzolino Chiappini. I reati ipotizzati a suo carico erano di sequestro di persona, coazione e lesioni semplici per omissione a danno di una 48enne cittadina straniera dimorante nell'abitazione dell'imputato, ma non ci sono stati indizi che li hanno corroborati.
Sollievo ovviamente per la Diocesi di Lugano, che in una nota scrive di aver seguito la vicenda "con costante attenzione" e "accoglie ora con favore il fatto che la Magistratura abbia confermato l'assenza di qualsiasi condotta di rilevanza penale".
L'indagine ha fatto molto scalpore e Monsignor Azzolini, proprio per questo, ha deciso spontaneamente di "rinunciare a tutti gli incarichi finora ricoperti in Diocesi, compreso l'insegnamento presso la facoltà di Teologia di Lugano", termina il comunicato.
Sulla questione si è espresso anche l'avvocato che ha difeso il Sacerdote, Elio Brunetti. "Con l'emanazione del decreto di abbandono odierno la Magistratura ha accertato la totale estraneità di Mons. Azzolino Chiappini dai reati ipotizzati; circostanza che mi era parsa evidente sin dal momento in cui ho assunto il mandato di difesa", scrive. "Ciò detto non posso esimermi dallo stigmatizzare come taluni organi di stampa si siano affrettati a rendere pubblico, infangandolo, il nome del mio assistito e ciò prima ancora della decisione del Giudice dei provvedimenti coercitivi di non confermare l'arresto non ritenendone dati i presupposti".