TICINO – Il settore alberghiero elvetico si è confermato in ripresa in luglio, ma in molte regioni a livelli ancora ben lontani da quelli pre-Covid. Il Ticino si mostra brillante, avendo potuto approfittare pienamente dei molti svizzeri che hanno trascorso le vacanze in patria, mentre i Grigioni non hanno potuto confermare i numeri dell’estate 2020.
71% clientela locale
Stando ai dati diffusi oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST) a livello nazionale in luglio sono state registrate 3,63 milioni di notti: il dato è del 6% più alto di quello dello stesso mese del 2020, ma è ancora sensibilmente inferiore ai 4,57 milioni messi a referto nello stesso mese del 2019 (il 22,7% in più). A pesare è stata una volta ancora l’assenza di molti visitatori stranieri: il 71% della clientela era infatti locale.
Ticino brillante
Il Ticino conferma per contro di essere stato favorito dai mutamenti delle abitudini di viaggio dettate dalla pandemia: nel mese dedicato a Giulio Cesare le notti registrate sono state 422’100, non solo il 7% in più dello stesso periodo dell’anno scorso, ma anche in netta crescita in confronto alle 344’000 del 2019.
Il cantone italofono è anche la regione in cui la quota di ospiti svizzeri è più elevata, pari all’84%. Se si considerano i primi sette mesi del 2021 a livello svizzero si contano 15,02 milioni di pernottamenti, con un aumento su base annua del 12% e una quota di ospiti indigeni del 78%. I Grigioni segnano +3% a 2,91 milioni, il Ticino addirittura +95% a 1,65 milioni. Le uniche due regioni che arretrano sono Zurigo (-12%) e Ginevra (-18%).