LOCARNO - Il caos sulle strade locarnesi è di difficile soluzione, parola di Paolo Caroni, presidente della Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese. Dopo la giornata da incubo di giovedì, con la chiusura della Mappo Morettina (oltre che di una corsia sull'autostrada in zona Lugano e della cantonale a Bissone), torna sui problemi viari e sostiene che non esiste un vero margine in caso di emergenze.
"Le nostre strade sono sempre state al limite. L’evoluzione del traffico e l’aggiornamento delle infrastrutture stradali non hanno mai viaggiato di pari passo. Non esiste, quindi, un margine di riserva. Se uno dei principali assi viari viene bloccato, poco si può fare", ha detto a La Regione, pensando soprattutto al Locarnese. "Non disponiamo di percorsi alternativi e le valvole di sfogo sono quel che sono. Ma c’è dell’altro: noi nel Locarnese siamo sfortunati perché disponiamo di un collegamento con il resto della Svizzera penalizzante. Mi riferisco al raccordo A2-A13, che andrebbe finalmente completato il più presto possibile".
"Gli operatori turistici e l’economia sono concordi: il traffico è il nemico da combattere. È dannoso per la promozione della nostra immagine e comporta perdite importanti per aziende e le imprese", aggiunge Caroni.
Cosa si può dunque fare? Per il Locarnese, "pochi mesi fa è arrivato sul tavolo della Cit (e di tutti i partner coinvolti, Corpi di polizia inclusi) il manuale contenente le misure di coordinamento da attuare in caso di emergenza viaria", che "contiene le direttive su come gestire simili eventi". Il suo allestimento è iniziato nel 2003, con un lungo iter, anche se l'applicazione delle misure non è ancora effettiva. Servirà? Per Caroni, "un aspetto importante riguarda la tempestiva informazione degli utenti. Oggi ancora carente. Si sta lavorando anche per migliorare questo problema e implementare la comunicazione, così da poter far fronte prontamente a eventuali criticità".