di Paolo Caroni *
Ma come?
Una “crisi” di siccità che sembrava irreversibile e che per mesi ha fatto scorrere fiumi d’inchiostro, in pochi giorni di pioggia è già stata spazzata via? Addirittura nella vicina Penisola la cronaca scrive di allerta rossa per pericolo di esondazione. Evidentemente per mantenere il lettore in uno stato di emergenza (o di “crisi”) e sotto pressione nel primo articolo bisogna subito sottolineare che però la quantità di neve continua ad essere inferiore alla media.
Questi fatti mi fanno riflettere sull’utilizzo/abuso da parte dei media (e non solo) della parola “crisi”. Serve per mantenere alta la pressione così da poter far digerire misure, leggi o provvedimenti senza riflettere troppo sui costi per la società? Il termine “crisi” nella cronaca mi fa tornare alla mente il libro 1984 di George Orwell. Egli scriveva che per mantenere il controllo su un popolo, un regime totalitario deve mantenere costantemente un alto livello di pressione o di tensione sociale. Questo può essere ottenuto in diversi modi, ad esempio creando un nemico immaginario contro cui il popolo deve difendersi, o usando la propaganda per creare un senso di paura e insicurezza tra la popolazione.
Non siamo in un regime totalitario (per fortuna) ma la tattica è la stessa: infondere il timore di qualcosa per influenzare le scelte.
*Deputato in Granconsiglio Il Centro