BELLINZONA - Una tragedia che, come accade ogni volta in cui qualcuno perde la vita sul mondo del lavoro, sconvolge e fa riflettere. La morte dell'operaio bosniaco 44enne in un cantiere di via Ghiringhelli a Bellinzona, schiacciato dalla scala di cemento interno dell'edificio cui stava lavorando, ha sconvolto il Ticino.
Ora è il momento del cordoglio, ma ci si chiede anche come sia potuto avvenire un dramma del genere.
La Regione ha raccolto alcune testimonianza sul luogo dell'incidente. Un ragazzino ha raccontato per esempio di aver già visto cadere dal gancio di una gru un grosso pezzo di legno, per fortuna senza conseguenze. La moglie di un operaio ha parlato della pressione cui sono sottoposti i dipendenti. "Devono lavorare parecchio e anche velocemente".
Anche il sindacalista di Unia Dario Cadenazzi è preoccupato per le condizioni di lavoro nei cantieri. "I problemi sono riconducibili alla guerra dei prezzi e alla concorrenza".
Cosa potrebbe essere accaduto, ieri? Delle ipotesi, sempre riportate dal quotidiano bellinzonese, parla di un calcolo errato di progettazione, di una realizzazione lacunosa o di materiali difettosi. E se così fosse, ci sarebbero problemi importanti sia per chi ora continuerà a operare sul cantiere sia per chi, un domani, abiterà quell'edificio.