Kahramanmaras (Turchia) - Un terremoto di magnitudo 7.9 della scala Richter ha colpito la Turchia meridionale e il nord della Siria all'alba di lunedì. I morti sono attualmente più di 830, e oltre 2300 i feriti tra i due paesi, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi ulteriormente. Gravisisimi i danni a edifici e infrastrutture, secondo quanto riferiscono i rapporti ufficiali.
L’istituto sismologico americano USGS riferisce che il sisma è avvenuto alle 4.17 ora locale (le 2.17 in Svizzera), a una profondità di circa 17,9 chilometri. L'epicentro si trova nel distretto di Pazarcik, nella provincia di Kahramanmaras (Turchia sudorientale), a 60 km in linea d'aria dal confine siriano. Ingenti i danni agli edifici storici: quasi completamente crollata la Chiesa dell'Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo, e anche la fortezza di Gaziantep, patrimonio dell'UNESCO, è ridotta a un cumulo di macerie. Mentre le operazioni di soccorso proseguono senza sosta, si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato sulla situazione.
La Ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi.
Il Dipartimento della Protezione Civile italiana aveva inizialmente diramato un allarme per un possibile maremoto in Sicilia a causa del sisma in Turchia ma l'allerta è stata successivamente revocata.