LUGANO - Usavano un sistema di messaggistica criptato per scambiarsi informazioni e vendere droga di vario genere, dall'hascisc dal Marocco alla cocaina, pensando che nessuno riuscisse a risalire alla loro identità. Ma dopo un anno di indagini, anche gli inquirenti ticinesi hanno trovato nomi e numeri e sono risaliti agli spacciatori. Una ventina di persone è così finita in carcere.
Non agivano tutti assieme, a collegarli era solo l'uso di SkyECC, una app di messaggistica criptata, che adesso non è più disponibile.
Nel 2021 le forze di polizia di Belgio, Francia e Paesi Bassi avevano scoperto una rete di persone che si messaggiava tramite l'app per vendere e muovere droga, anche in Ticino e in Svizzera. Grazie a una collaborazione con Europol e Fedpol anche alle nostre latitudini si sono aperte delle inchieste, partendo dalle informazioni giunte dal Belgio. La Polizia giudiziaria federale e alle polizie cantonali nel primo semestre del 2022 hanno ricevuto i testi dei messaggi e con un intenso lavoro sono riusciti a decifrarli e a collegare numeri e identità a chi li inviava.
Per darsi manforte è stato creato anche OKTOPUS, un organo di coordinamento con l’obiettivo di condividere tecniche e know-how e coordinare l’attività di analisi e di indagine, che adesso potrà essere utilizzato nell'ambito di altre inchieste.