MINUSIO – Può sembrare la trama di un film dell'orrore, ma purtroppo è tutto realmente accaduto a Minusio. Elisabetta è una donna di Minusio e ha raccontato a La Regione la vicenda vissuta in prima persona che ha come protagonisti due cani e un rifugio per gli animali della zona. "Avevo portato - dice al quotidiano - i miei due cani al rifugio, ma il giorno del ritiro ce n'è stato consegnato vivo soltanto uno. L'altro, nel frattempo, era morto a nostra insaputa ed è stato congelato. Vi lascio immaginare lo shock per me e mia figlia".
Elisabetta conosceva bene il rifugio a cui ha affidato le "vacanze" dei suoi due giovani bassotti. "Sono sempre stata in buone relazioni con la titolare, che è sempre stata disponibile e attenta alle esigenze dei nostri cani e alle nostre". E così sembrava anche lo scorso mese di agosto. "Ci siamo sentite ogni giorno e ci venivano spedite delle foto da cui risultata che tutto stava procedendo al meglio". Il 14 agosto, però, qualcosa è cambiato. "Abbiamo avvertito la sensazione che qualcosa non andasse dal modo in cui rispondeva. Ovviamente, nessun annuncio della morta di uno dei nostri cani".
L'indomani, a Ferragosto, – al rientro dalle vacanze estive, Elisabetta si reca al rifugio per ritirare i due cani. Ecco la spiacevole sorpresa: alla proprietaria viene consegnata la carcassa congelata di uno dei due cani. La cause della morte non viene precisata. "Ci è stata consegnata sporca di vomito, sangue, feci e senza una spiegazione. Uno shock totale".
Raggiunta da La Regione, la titolare del rifugio spiega di "essere stata male per diversi giorni. In 17 anni di attività è il primo decesso che capita. Esercito dal 2007 e possiedo tutti i permessi e le autorizzazioni necessarie. Conoscevo la cagnolina, ma ad agosto non ha mai presentato alcun sintomo. L'ho trovata senza vita da un momento all'altro. Non ho avvisato la padrona perché non volevo rovinarle il viaggio di ritorno". La proprietaria del rifugio aggiunge: "capisco quando un cane sta male, pur non essendo una veterinaria. Ho congelato la carcassa per mantenere ciò che rimaneva dell'animale in condizioni 'presentabili' e lasciare alla proprietaria la scelta del metodo di sepoltura".