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18.12.2023 - 14:360
Aggiornamento: 19.12.2023 - 09:37

"Gli avevo chiesto di lasciarmi in pace, mi aveva già seguito". Il racconto della vittima di Moghegno

La 58enne colpita alla gamba da dei colpi di pistola racconta, aggiungendo particolari, la sua versione, sottolineando il ruolo di una terza persone, forse un amico o il compagno, che avrebbe trattenuto l'aggressore evitandogli di "farle più male"

MOGHEGNO - "Il proiettile è sparito, ma diverse schegge rimangono per sempre nella gamba", scrive la 58enne di origini austriache colpita ieri da dei colpi di pistola a una gamba fuori dalla propria abitazione, a Moghegno. La donna ha sin da subito aggiornato gli amici sui social, raccontando di essere stata vittima di una sparatoria, aggiungendo dunque dei particolari al comunicato, come da prassi essenziale, del Ministero Pubblico.

Secondo la sua versione dei fatti, non c'è stata alcuna discussione tra i due. Stando a quanto riportato dai media, in particolare da tio, non intercorrono nemmeno particolari rapporti, se non una conoscenza data dal vivere nella stessa frazione di Maggia.

L'aggressore, un 62enne, e la donna avevano partecipato ad una manifestazione natalizia in paese. 

Secondo la vittima, che nei suoi post usa un italiano alquanto traballante, dovuto probabilmente alla sua origine austriaca, lui l'aveva importunata già in un ristorante, seguendola. Lei era con un'altra persona, che avrà un ruolo importante poi nel proseguo della vicenda.

Ieri aveva raccontato che  "mi ha sparato davanti alla mia porta con due colpi. Il terzo mi ha mancato" e che solo l'intervento dell'uomo che era con lei ha evitato il peggio: "ha dovuto trattenerlo finché non è arrivata la polizia perché voleva farmi più male. Aveva ancora le cartucce nella pistola", citando già il ruolo dell'amico, forse il compagno, di cui la nota delle istituzioni non fa cenno.

Oggi, dall'ospedale, ha aggiunto altri dettagli, sottolineando  che non c'era stato alcun litigio. "Gli ho chiesto di lasciarmi finalmente in pace". A suo dire, aveva già cercato di forzare la porta di casa, ma anche allora l'amico era "riuscito ad evitare il peggio tenendo la porta chiusa".

"Mentre il mio amico voleva aprire la porta mi hanno sparato alle spalle. Ho solo sentito diverse persone urlare, niente di più", cosi ricorda i momenti successivi agli spari.

Tio di aggressore e vittima dice che vivono ai margini della società per problemi vari, tra cui l'alcol, che potrebbe essere tra le cause del gesto dell'altro giorno. La 58enne, pur nota a tutti per la sua fragilità, starebbe cercando di rimanere integrata nella società. Del 62enne viene descritto un passato brillante, l'evento che lo avrebbe messo in difficoltà, portandolo a comportamenti poco consoni, sarebbe stato il prepensionamento. Le accuse a suo carico sono di tentato omicidio (subordinatamente tentate lesioni gravi), lesioni semplici e infrazione alla Legge federale sulle armi.

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