Un 18enne, già bocciato al precedente esame, ha tentato di superare la prova ricorrendo a un marchingegno elettronico che consente a una terza persona collegata dall’esterno di vedere le domande e suggerire le risposte
COMO - È finito nei guai un 18enne di Como che, già bocciato all’esame della patente B, ha tentato di superare il quiz con l’inganno ricorrendo a un complesso marchingegno elettronico che consentiva a una terza persona, collegata dall’esterno, di visionare le domande e suggerire le risposte. Un vero e proprio “spy-kit” da 007, collegato a una power bank come alimentatore e nascosto sotto gli indumenti, fissato al corpo con un nastro adesivo.
A insospettire gli esaminatori il comportamento anomalo del candidato, che ha attirato la loro attenzione tanto da indurli a chiamare la Guardia di Finanza. Al loro arrivo alla motorizzazione di Como, i finanzieri hanno scoperto l’ingegnoso sistema escogitato dal 18enne e la tentata truffa. Un micro-auricolare wireless inserito nell'orecchio, un router Wi-Fi con scheda Sim, una microcamera nascosta nella t-shirt: con questo sistema il ragazzo avrebbe ottenuto un punteggio di 29 su 30, naturalmente non convalidato e sostituito da una denuncia per la violazione dell’articolo 4 della Legge 475 del 1925, che sanziona chiunque in sede di esami, concorsi o altre prove, utilizzi le capacità altrui per ottenere risultati personali.
Il kit elettronico è stato sequestrato, il 18enne ha deciso di collaborare estraendo da solo il micro auricolare ed evitando un delicato intervento chirurgico. Sono attualmente in corso le indagini per identificare il complice.