CRONACA
Davide Lacerenza, sregolatezza senza genio: la parabola autodistruttiva del “Re dello Champagne”
Dal delirio trash del festino di Locarno all’arresto per droga e prostituzione: ascesa e declino del “self made horse” che voleva “fottere la vita” ed è rimasto vittima del suo stesso grottesco personaggio  
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LOCARNO - Accadde esattamente quattro anni fa: la notte tra il 4 e il 5 marzo 2021 Davide Lacerenza sbarcò in Ticino con un prezioso carico di champagne (valore da lui stimato: circa 15mila euro). Destinazione Giubiasco, e successivamente Locarno, dove andò in scena una surreale festa di compleanno nei locali della scuola media Varesi, tra sciabolate di “Dompe P2” e pippate di coca nei bagni dell’Istituto. Una storia oltre i confini della realtà che costò il licenziamento a un docente di italiano. Per uno strano scherzo del destino, proprio la notte tra il 4 e il 5 marzo di quest’anno è stato arrestato con l’accusa di droga e prostituzione mascherate dietro il bancone del suo locale (vedi correlati).

Davide Lacerenza, noto come "Davidone", è un personaggio controverso della movida milanese, imprenditore della Gintoneria e figura “di culto” sui social. Ha costruito la sua fortuna tra lusso ostentato, linguaggio volgare e un’identità trasgressiva che lo ha reso virale su Instagram, dove produce decine di storie al giorno per i suoi "cavalli", ovvero i follower. La sua storia è un mix di eccessi e provocazioni: da scaricatore di patate a spogliarellista, ha trasformato il bere in un rituale di ostentazione che lo ha reso un’icona trash. Autoproclamatosi il "Mosè dello champagne",  noto per sciabolare bottiglie con oggetti improbabili come carte di credito, Rolex e una patente in metallo personalizzata, ha fatto della sregolatezza il suo marchio di fabbrica. Il suo percorso passa anche attraverso relazioni ambigue e affari al limite della legalità: ha avuto una relazione con Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, anche lei con un “pedigree giudiziario” di tutto rispetto e con cui ha condiviso esperienze lavorative e successi imprenditoriali.

Arrestato insieme all’ex compagna con accuse di autoriciclaggio, spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione, Lacerenza ha raccontato la sua scalata al successo nel libro autobiografico “Vergine, single e milionario”, dove, tra ambizioni eccessive e una retorica da "self made horse”, ammette di aver sempre fatto uso di sostanze stupefacenti benché sia rimasto astemio fino a 35 anni. Tra i suoi business più discussi ci sono il ristorante Malmaison, noto per i conti esorbitanti e l’ambiente kitsch, e la Gintoneria, che ha saputo trasformare in un fenomeno mediatico grazie alla sua comunicazione aggressiva. Idolatrato da alcuni e disprezzato dal mondo del vino, ha cercato di rendere lo champagne un prodotto accessibile e meno elitario, seppur con metodi discutibili.

Ma ripercorriamo i fatti della notte del festino di Locarno. Lacerenza e alcuni amici, tra cui il docente licenziato, si introdussero nell’edificio scolastico portando con sé alcol e droga. La festa, documentata in tempo reale su Instagram, mostrava Lacerenza e il gruppo mentre sciabolavano bottiglie di Dom Perignon e Cristal, facendo battute volgari e trasformando la scuola in una sorta di club privato. Il docente coinvolto aveva successivamente ammesso agli inquirenti di aver consumato cocaina nei bagni della scuola insieme a Lacerenza. La festa, che si sarebbe dovuta tenere in un hotel per il compleanno di un amico, degenerò proprio quando il gruppo si spostò nella scuola, grazie all’accesso fornito dal professore. Il mattino seguente, quest'ultimo risultava ancora pesantemente alterato dall’alcol.

Nelle Instagram stories di quella notte, Lacerenza sfoggiava il suo consueto stile provocatorio e sopra le righe. Appena arrivato in Ticino, aveva commentato positivamente l’ordine e la pulizia delle strade, ironizzando su come “non ci fosse neanche una sigaretta per terra”. Poco dopo, davanti all'Oceano, aveva fatto intendere di esserci già stato e di voler censurare alcuni video più compromettenti con la frase: “Ve li faremo vedere domani”. Entrato nella scuola locarnese, aveva ripreso le bottiglie di champagne e i festeggiamenti, commentando in modo entusiasta il caos della serata con frasi come “Guarda che delirio” e facendo paragoni tra le frittelle di carnevale svizzere e quelle italiane. Durante i festeggiamenti, aveva anche lanciato battute sarcastiche, inneggiando ai “poverelli della Chiesa” mentre mostrava le bottiglie di lusso. Inquadrando dei libri nella scuola, aveva commentato ironicamente: “Un posto esclusivo per bere bene”, mentre filmava una ragazza che sciabolava, sottolineando come fosse “svizzera, ricca e pagasse tutto lei”. Con fare sprezzante, aveva anche scherzato sulla location scolastica, annunciando di voler “ripassare in aula” e visitare la sala di musica. Alle 01:40 dichiarava di non aver mai passato una serata così bella, vantandosi dello spazio e dell’alcol a disposizione. A un certo punto, un amico ubriaco aveva urlato "Abbasso il Covid e viva la f**a!”, mentre Lacerenza filmava un pianoforte con un cartello che ne vietava l’uso, indignandosi: “Che c*o hanno messo a fare un pianoforte se non si può suonarlo?”. La serata si era chiusa con “Davidone” che, in pieno delirio di onnipotenza, esortava i follower a “inchinarsi alla nostra potenza” e a riconoscere “chi è il più forte”, affermando ironicamente di essersi comprato la scuola. Dopo il festino, lui e il gruppo si spostarono all'Albergo La Tureta, dove venne fermato dalla Polizia. In quel frangente, Lacerenza minimizzò l’accaduto parlando di una semplice multa per assembramento, mentre la sua fidanzata ironizzava sulla vicenda. Tuttavia, l’episodio rivelava già la deriva autodistruttiva di un uomo che ha costruito la sua fortuna sull’eccesso e sull’ostentazione, ma che sempre più spesso oltrepassava i limiti.

L’episodio di questi giorni, dunque, non sorprende: i segnali di un avanzato declino erano ben evidenti. Il suo stile di vita autodistruttivo, lo ha portato a un epilogo quasi annunciato. Negli ultimi tempi, le sue dirette social mostravano una realtà sempre più decadente: notti senza sonno, eccessi sfrenati e un’ossessione per il successo ostentato. L’arresto è arrivato mentre sui social i suoi stessi seguaci iniziavano a prenderne le distanze, rendendo ancora più amara la fine della parabola di un uomo che ha cercato di "fottere la vita", come scrive nel suo libro, ma è rimasto vittima del personaggio che aveva creato.

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