BERNA - "Nel 2020, anno contrassegnato dalla pandemia di COVID-19, le prestazioni sociali sono ammontate a 206 miliardi di franchi, in aumento di 20,4 miliardi di franchi (+11,1% in termini reali) rispetto al 2019". Lo si legge in un dossier inviato ai media dall'Ufficio Federale di statistica. Dati impietosi, che parlano di come il Covid abbia fatto salire con numeri da record le spese sociali, non solo in Svizzera ma in tutta Europa.
I dati rassicuranti di dicembre
Qualche tempo fa, le notizie parevano essere positive. "Nel 2020 le persone che hanno percepito almeno una volta una prestazione dell'aiuto sociale finanziario in Svizzera sono state 272 100. Finora le ripercussioni della pandemia di COVID-19 sull’aiuto sociale sono state minime e la quota di aiuto sociale è rimasta invariata al 3,2%. Tuttavia, si è registrato un calo del numero delle uscite dall’aiuto sociale finanziario", scriveva infatti l'UST il 21 dicembre 2021. Si era registrato un netto calo, del 22%, dei richiedenti l'asilo che percepivano aiuti.
Addirittura, "in Svizzera nel 2020 circa 48 600 economie domestiche sono riuscite a uscire dall’aiuto sociale, ovvero circa il 4,5% in meno rispetto all’anno precedente. Nel 2020 la quota di economie domestiche uscite dall’aiuto sociale rispetto al totale delle economie domestiche assistite è calata dal 29,7 al 28,3%. Tale cifra non era mai stata così bassa dal 2013". (leggi qui)
Ma adesso... L'aumento è il più marcato dal 1990
Ma oggi i numeri dicono qualcosa di diverso. "L’aumento delle prestazioni sociali pari all’11,1% registrato nel 2020 è stato il più marcato dal 1990. L’ultimo forte incremento delle spese sociali si era verificato nel 2009 (+7,1%) a causa della grande recessione mondiale. A titolo di paragone, tra il 2000 e il 2019, il tasso medio di crescita delle spese sociali è stato del 2,9% all’anno. Se non si considerano i periodi di recessione economica, caratterizzati anche dall’aumento dei costi della disoccupazione, l’incremento delle prestazioni sociali riguarda principalmente la vecchiaia come pure la malattia e le cure sanitarie, i due ambiti principali della sicurezza sociale".
Però, "il sistema di sicurezza sociale è stato in grado di mitigarne gli effetti. Ad esempio, la Confederazione ha messo a disposizione 10,8 miliardi di franchi per finanziare le indennità per lavoro ridotto. È stata inoltre creata una nuova prestazione, l’indennità di perdita di guadagno per il coronavirus, che nel 2020 ha sostenuto i lavoratori indipendenti con un contributo di 2,2 miliardi di franchi. Entrambe le prestazioni sono assegnate all’ambito della disoccupazione".
I motivi dell'aumento
La motivazione di questa crescita è legata strettamente alla pandemia, ovviamente. "Il reddito da lavoro nell’insieme dell’economia ha subito una diminuzione a seguito della pandemia di COVID-19 e in particolare a causa della riduzione temporanea delle attività o addirittura della chiusura di alcune aziende".
I costi sanitari
Per contro, i costi per cure sanitarie salgono del 43%, in linea con gli anni precedenti. Le tendenze sono state due: meno spese per gli infortuni (a causa delle restrizioni) e per gli interventi programmati, dato che molti sono stati spostati, ma "i costi del congedo per malattia pagato sono aumentati di pari passo con l’incremento del numero di assenze per malattia. Anche i costi dei test per le malattie infettive sono aumentati, e questo poiché nel 2020 i test per la COVID-19 sono stati messi a disposizione della popolazione gratuitamente nella maggior parte dei casi".
Svizzera versus Europa
E a livello europeo? A termine di paragone: Austria +9,1%, Italia +8,9%, Germania +5,7% e Francia +4,2%. In Europa, le spese sociali sono aumentate in particolare nelle isole di Malta (+26,7%), Irlanda (+20,1%) e Cipro (+19,3%). Per contro, crescita contenuta in Svezia (+1,4%) e Danimarca (+2,8%).
Dunque, se il trend di crescita è condiviso con altri paesi, nessuno ha visto i numeri esplodere come la Svizzera.