Bagno di sangue sui mercati asiatici. Segno negativo anche in Europa e perde anche Wall Street. Bruxelles parla di “strappo grave”, Berna segue con preoccupazione
È cominciata in Asia la nuova ondata di panico finanziario che, nella giornata di oggi, ha investito i mercati globali. Dopo i segnali negativi di venerdì, le Borse asiatiche sono di nuovo precipitate, inaugurando un lunedì che si preannunciava drammatico anche per Wall Street, che infatti ha aperto nel pomeriggio di oggi con un -4%.
Il Nikkei di Tokyo ha aperto con un tonfo dell’8% e verso le cinque del mattino segnava una perdita del 6.47%. Peggio ancora Taiwan, in calo di quasi il 10%, e Singapore, scesa del 7%. Dopo la chiusura per festività, anche i mercati cinesi sono crollati: Hong Kong ha perso il 9.5%, Shanghai il 5.71%, Shenzhen il 7.83%. In forte calo anche la Borsa indiana.
"Il messaggio delle borse e dell’economia mondiale è chiarissimo: o si cambia o sarà recessione. Un messaggio univoco lanciato a livello asiatico, americano ed europeo", commenta il giornalista economico Alfonso Tuor, che questa sera sarà ospite all'inizio della puntata di Matrioska in onda alle 19,30.
Una reazione brutale all’entrata in vigore della legge protezionistica statunitense, voluta dal presidente Donald Trump, che introduce dazi selettivi su settori chiave come acciaio, auto e tecnologia, colpendo Cina, Europa e altri partner strategici. Gli investitori temono una nuova guerra commerciale globale.
L'ondata di vendite innescata dai dazi ha bruciato in tre giorni 9.500 miliardi di dollari sulle piazze globali. Il calcolo è stato aggiornato da Bloomberg alla luce questa mattina del crollo delle piazze asiatiche e dell'andamento negativo anche in Europa. Da parte della Casa Bianca è arrivato un segnale di apertura: "Trump aperto a nuove intese sui dazi", mentre dall'Europa, la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen ha detto: "Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. Abbiamo offerto dazi zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l'Europa è sempre pronta per un buon affare".
“È chiaro che si tratta di una guerra economica brutale”, ha commentato Stephen Innes, esperto di mercati globali. “Non siamo più in presenza di un semplice conflitto commerciale, ma di una revisione sistemica dell’ordine economico mondiale, le cui regole stanno venendo smantellate in tempo reale. Se la scorsa settimana era solo l’inizio, potremmo assistere a un bagno di sangue sui mercati.”
Trump, da parte sua, rilancia. In un post pubblicato su Truth ha scritto: “I prezzi del petrolio sono in calo, i tassi di interesse sono in calo, i prezzi dei prodotti alimentari sono in calo, non c'è inflazione e gli Stati Uniti stanno incassando miliardi di dollari a settimana dai Paesi che abusano delle tariffe”. E aggiunge: “La Cina, i cui mercati stanno crollando, ha appena aumentato i suoi dazi del 34%, nonostante il mio avvertimento. Hanno approfittato abbastanza degli Stati Uniti. I nostri leader passati sono da biasimare. Make America Great Again!”
Nel frattempo, anche le Borse europee hanno aperto in forte calo: Milano, Francoforte e Parigi oscillano tra il -3% e il -5%. A Zurigo il calo è più contenuto, ma il sentiment resta fragile. L’Unione Europea ha reagito duramente, parlando di “un grave strappo agli equilibri multilaterali”. Bruxelles ha convocato un vertice straordinario dei ministri dell’economia per analizzare la situazione. “Si tratta di una decisione unilaterale che mette a rischio non solo le relazioni transatlantiche, ma la stabilità dell’intero sistema commerciale globale”, ha dichiarato il commissario europeo al Commercio.
Anche la Svizzera osserva con apprensione. “Ogni misura che ostacola il commercio internazionale rappresenta un rischio concreto per un’economia come la nostra, fortemente interconnessa con i mercati globali”, ha fatto sapere il Consiglio federale in una nota.
A MATRIOSKA LA GUERRA DEI DAZI
Questa sera alle 19,30 confronto a Matrioska su TeleTicino con Alfonso Tuor collegato in apertura di trasmissione, Amalia Mirante, economista deputata Avanti Ticino & lavoro, Paolo Pamini, consigliere nazionale UDC, Maurizio Canetta, giornalista e deputato PS, Alex Farinelli, consigliere nazionale PLR e Ferruccio De Bortoli, editorialista del Corriere della Sera e del Corriere del Ticino.