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18.12.2016 - 23:490
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Morisoli, «il problema è la manovra». E Pamini si schiera coi San Nicolao

«Meglio il caos in aula che quello civile e economico fuori», riflette Morisoli. Il compagno di partito: «inutile rivotare sulla legge stipendi il giorno dopo, non può entrare in vigore senza il preventivo»

BELLINZONA - Pochi giorni fa, il Gran Consiglio, con il voto contrario sia al messaggio di maggioranza che a quello di minoranza sul Preventivo 2017, ha mandato in gestione provvisoria il Cantone. Non per tutti, però, è un male. «Il Paese vi sembra nel caos perché il Parlamento nel totale rispetto dell'autonomia di chi vi siede e nella totale legalità procedurale ha bocciato il Preventivo 2017? Allora prima è meglio capire perché si fa finta di fare le elezioni e si votano dei deputati se lo scopo della democrazia si riduce, una volta eletti, a fargli fare ciò che piacerebbe alle varie regie partitiche e ai vari tricicli senza ruote. Vi assicuro che è meglio il caos nell'aula parlamentare e qualche babbo natale di passaggio che il caos civile e economico fuori dall'aula», scrive per esempio su Facebook Sergio Morisoli, di AreaLiberale. Il problema che sta alla base, a suo avviso, è la manovra finanziaria votata qualche mese fa. «Qualcuno si è finalmente accorto che non il Preventivo non va bene, ma il Pacchetto di correzione finanziaria che lo determina al 99% votato a occhi chiusi in settembre a grande maggioranza, un pacchetto che toglie (prestazioni) a chi non ha e che chiede molto (tasse, balzelli e imposte) a chi ha già poco». Dunque, «meglio i pacchetti dei Babbi natali che hanno dimenticato di votare, che i pacchetti di stenti regalati da chi dice di farli per il bene del popolo, che i pacchi di responsabilità pieni di decisioni costose che indebitano già chi non è nemmeno ancora nato!». A sostegno dei Babbi Natale, o meglio San Nicolao, come hanno voluto precisare, si è schierato anche un altro esponente di AreaLiberale, Paolo Pamini. «Il mio giudizio personale? Che il gesto dei due deputati va apprezzato. Quello che è mancato è il controllo dei tempi (sarebbe bastato conciliare l'entrata dei due "ospiti" con la pausa di metà pomeriggio). In questo senso sostengo Henrik Bang e anzi lo ringrazio insieme ad Ivano Lurati per il suo impegno». Pamini, postando la foto in immagine, spiega di essersi opposto a una seduta straordinaria il giorno dopo, visto che la legge non sarebbe potuta entrare in vigore senza il preventivo. «Si è poi cercato di indire una seduta straordinaria di Gran Consiglio alla conclusione di quella di giovedì solo per ripetere il voto, ma come sottolineato da chi scrive insieme a deputati di vari partiti (ricordo per esempio Jacques Ducry, Gianrico Corti, Maurizio Agustoni, Boris Bignasca), tale atteggiamento sarebbe stato contro il senso della norma che permette sedute d'urgenza. In ogni caso, senza Preventivo 2017 la Legge sugli stipendi non sarebbe entrata in vigore in tutto e per tutto».
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