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01.02.2017 - 12:350
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Un roboante spot elettorale». Il PLR, «chi non può lavorare cosa fa? E i trasporti gratuiti costano...»

I liberali non concordano con le misure anti smog. «Vietando la circolazione dei diesel, si impedisce agli artigiani di svolgere il loro lavoro. Per i traporti, si usano 60mila franchi dei cittadini al giorno»

BELLINZONA - Per alcuni le misure per diminuire lo smog sono troppo leggere (vedi i Verdi, che chiedono di introdurre le targhe alterne e chiudere momentaneamente le scuole nel Mendrisiotto), per altri roboanti e di fatto inutili sul breve termine. Il PLR accusa Zali di aver introdotto misure che rischiano di non permettere a molta gente di lavorare, e punta il dito sui trasporti pubblici gratuiti, che in realtà sono finanziati dai contribuenti. Insomma, le misure appaiono ai liberali uno sport elettorale e poco più. Ricordando come la qualità dell'aria è migliorata negli ultimi 15 anni, «in questo contesto non è possibile pensare di risolvere un problema contingente, causato da fattori esterni come l’inquinamento lombardo e le condizioni meteo, con delle misure roboanti che non hanno alcun impatto benefico sulla salute. In effetti il dipartimento del territorio stesso ha confermato che la riduzione della velocità in autostrada, il divieto di circolazione per circa 10'000 veicoli e il trasporto pubblico gratuito hanno solo lo scopo di sensibilizzare la popolazione», si legge in una nota. Non far circolare i diesel, poi, causa solo danni contingenti. «In un momento di difficoltà economiche proprio chi a parole dice di voler aiutare gli artigiani e le imprese di questo Cantone blocca in un colpo solo circa 1/3 dei veicoli di cui questi dispongono causando loro danni economici importanti. Ogni giorno di lavoro perso causerà perdite che nessuno risarcirà a pittori, elettricisti, panettieri, falegnami e molti altri professionisti che si vedranno costretti a rinunciare a lavorare per non violare la disposizione governativa». E i trasporti gratuiti? «In aggiunta a questo si è deciso, probabilmente per rendere maggiormente popolare questa limitazione, di offrire il trasporto pubblico gratuito, questo solo in apparenza perché ovviamente sarà sempre il contribuente ticinese chiamato alla cassa. Invece di utilizzare questi soldi per migliorare l’offerta, e quindi veramente andare a sgravare il traffico, il dipartimento del territorio preferisce investire centinaia di migliaia di franchi (il costo della misura è di 60'000 franchi al giorno) per un provvedimento inefficace che non ha prodotto alcun risultato». I soldi dei cittadini, in un periodo economico difficile come questo, vanno usati meglio, sostiene il partito. Soluzioni a breve termine al problema ambientale non ne esistono, ma i liberali ricordano quelle da loro proposte, «come la costituzione di un fondo per la mobilità aziendale, la promozione del telelavoro per i dipendenti pubblici ma anche come incentivo alle aziende e l’ottimizzazione della mobilità scolastica".
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