POLITICA
La politica e i sospetti: Gobbi ha dato un mandato diretto a una ditta "amica"? Pronzini chiede lumi
I dirigenti dell'azienda che dal 2016 si occupa della stampa e della confezione delle cartelle della tombola erano con il Ministro in un CdA, forse di un'azienda consorella
BELLINZONA – Norman Gobbi ha favorito una ditta “amica”? Lo insinua Matteo Pronzini, che con un’interrogazione fa notare come dall’anno scorso il mandato diretto per la stampa e la confezione delle cartelle per le tombole è andato ad una ditta di Chironico, la Dazzi SA.

Cosa la collega al Ministro? Scrive Pronzini, “i dirigenti della tipografia Dazzi SA avevano condiviso, fino allo scorso 23 settembre 2011 con il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi il mandato nel Consiglio d’Amministrazione dell’Alpin Media SA anch’essa di Chironico ed anch’essa attiva nel settore delle arti grafiche e dei media. Si potrebbe dunque desumere che si tratti di due società consorelle. Nel CdA della Alpin Media SA Norman Gobbi è stato sostituito dalla persona con il quale condivideva la sua ditta individuale di Marketing & Events”.

Per quanto concerne il mandato, che è di competenza del DI e comprende solo la manodopera ed i costi dei macchinari, poiché la carta era acquistata e fornita direttamente dall’Amministrazione pubblica, dapprima, ovvero fino al 2015, il mandato diretto andava a una tipografia della Riviera. I costi? “Nel 2013 l’importo è stato di  di 119'249.30, nel 2015 fr. 112'407.-- Fino al 2014 l’incarico diretto rientrava nelle commesse per fornitura, dal 2015 per prestazioni di servizio”.

Poi, il trasferimento del mandato alla Dazzi SA. E Pronzini chiede al Governo:

“1.    Quali sono le ragioni del cambio di definizione del mandato diretto da fornitura a prestazioni di servizio?

2.    Per quali ragioni nel mandato diretto non era inserita anche la carta per la stampa delle cartelle?

3.    Quali sono le ragioni che hanno portato il Dipartimento delle Istituzioni a “trasferire” il mandato diretto alla tipografia Dazzi SA?

4.    Per quali ragioni il Dipartimento delle Istituzioni non ha ritenuto necessario concludere il mandato diretto e procedere con l’ordinaria procedura d’appalto considerato che la stampa delle cartelle è un’attività che si ripete ogni anno?

5.    Alla Dazzi SA è stato chiesto un capitolato d’appalto?

6.    Corrisponde al vero che la tipografia Dazzi, al momento del “trasferimento” del mandato diretto non aveva le necessarie infrastrutture tecniche per la stampa delle cartelle?

7.    Con questo “trasferimento” vi è stato un risparmio finanziario per l’amministrazione cantonale? Ciò è stato eventualmente  possibile perché la manodopera è stata pagata meno?

8.    Nella scelta del “trasferimento” ha influito il fatto che il direttore del Dipartimento delle Istituzioni” avesse nel passato condiviso con i dirigenti della tipografia Dazzi un mandato nel CdA di una ditta “consorella”?”

Insomma, in qualche modo l’Amministrazione sta risparmiando? E se sì, ciò come influisce sugli stipendi dei dipendenti, si domanda il deputato MPS. La Dazzi aveva sul serio qualcosa in più, oppure la “conoscenza” con Gobbi è un requisito fondamentale.

Quello dei mandati diretti appare un vaso di Pandora, come ha detto qualcuno, che in tempi non sospetti ha iniziato a esplodere col caso Argo 1, finché il PPD ha richiesto il controllo di tutti quelli assegnati negli ultimi 5 anni. Ovviamente, come cifre e come importanza, questo assegnato alla Dazzi nulla ha a che vedere con quello finito sotto l’occhio del ciclone nel DSS, è bene precisarlo.

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