Politica
24.06.2017 - 13:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Nicola Pini, tutto cominciò da... moderatore per caso. Il granconsigliere mentore di due giovani, "ma tocca a loro assorbire: è ciò che mi insegnarono all'università"
Il deputato sta insegnando l'arte della politica a Victoria Franchi, vicepresidente GLRT Bellinzonese e Valli, e a Reto Morgantini, consigliere comunale di Minusio: aspettative e obiettivi
BELLINZONA - Ogni settimana presentiamo un “tandem” costituito da un mentore e uno o più mentee nell’ambito del programma Mentoring lanciato dal PLRT lo scorso mese di aprile, sulla scia di un simile programma che esisteva già da diversi anni a livello di PLR svizzero. Questa settimana ci siamo rivolti a Nicola Pini, membro PLR in Gran consiglio, e ai due giovani dei quali è mentore: Victoria Franchi, vicepresidente GLRT bellinzonese e valli, e Reto Morgantini, consigliere comunale a Minusio, per farci raccontare in concreto in cosa consiste quest’esperienza.
L’interesse di Nicola Pini per la politica viene da lontano, ci racconta infatti che “durante gli studi universitari presiedevo la STOICA, la locale associazione degli studenti ticinesi, con la quale ci siamo lanciati nell’organizzazione, oltre che delle classiche feste, anche di un dibattito tra giovani candidati alle elezioni cantonali del 2007: a poche ore dall’incontro il giornalista che avrebbe dovuto moderare la discussione ha dato forfait e ho preso il suo posto; mi è piaciuto e qualche mese dopo abbiamo replicato per le Federali, a Losanna come a Friborgo, e da lì è partito tutto”. Pini ha iniziato a essere attivo in politica prima a livello giovanile, cantonale e nazionale, poi nel PLR, dove oggi è vicepresidente cantonale e presidente distrettuale del Locarnese, oltre che Gran Consigliere e Consigliere Comunale a Locarno.
Quanto al suo ruolo di mentore, Pini dichiara che i giovani politici con i quali sta lavorando “hanno già passione per la politica, mi piacerebbe proporgli un metodo e delle esperienze concrete. Però, evidentemente" prosegue Pini "starà soprattutto a loro far fruttare al massimo il progetto. Se penso all’Università, l’insegnamento più grande l’ho ricevuto davanti a un caffè, quando un professore di storia contemporanea mi ha detto: «L’Università ti può dare tanto, poco o nulla; sta a te assorbire il più possibile, approfittarne il più possibile». Ed è vero. Da un lato la libertà e l’opportunità, dall’altro la responsabilità e la voglia di fare”.
Infatti, secondo Pini, “il tandem è uno strumento fra molti altri. La vera domanda è perché un giovane dovrebbe fare politica attiva. E la mia risposta è che, nonostante sia impegnativa, esiga dei sacrifici e i risultati si vedano con il contagocce, contribuire all’organizzazione e all’evolversi della società in cui viviamo è fra le attività più nobili”. Inoltre si tratta di un’attività necessaria: “se tutti lasciamo fare ad altri, chi farà? Perderemmo un valore, quello della partecipazione alla gestione della comunità, che non dovremmo dare troppo per scontato. E poi servono come il pane idee nuove, fresche, in linea con la generazione che avanza e che ha nuove esigenze, pensiamo ad esempio alle politiche di conciliabilità tra vita professionale e personale”.
Affinché il Mentoring benefici tutti coloro che vi partecipino, conclude Pini, “servono disponibilità, curiosità e un po’ di creatività. Che, a ben vedere, sono tre delle caratteristiche più importanti per chi fa politica. La disponibilità a lavorare seriamente, a prendersi del tempo (rubandolo alla vita privata o professionale), ad ascoltare e confrontarsi con gli altri; la curiosità di approfondire i dossier e avere uno sguardo attento alla società in cui viviamo per identificarne sfide e problematiche; e infine la creatività per cercare soluzioni, anche innovative, e schiudere opportunità”.
Dal canto suo, Victoria Franchi si definisce come “da sempre appassionata di affari pubblici” e spiega di aver deciso di partecipare a questo progetto “per poter osservare più da vicino il mondo politico e poter accumulare esperienza tramite l’ausilio di una figura di riferimento che possa spiegare le reali dinamiche politiche e che possa offrire punti di vista più esperti. Dal programma mi aspetto di apprendere la realtà ticinese nel suo complesso" prosegue Franchi "oltre a quella del mio comune di domicilio, di poter sviluppare un buon linguaggio politico e di poter confrontare le mie idee e argomentazioni con quelle di altri, sia politici che cittadini”.
Reto Morgantini si aspetta, nell’ambito di questo programma, “di poter discutere in modo critico e costruttivo dei principali temi d’attualità ma anche di poter contribuire personalmente formulando delle proposte concrete”. Inoltre, prosegue Morgantini, “penso che per me il mentoring sia un’ottima opportunità per sviluppare delle proposte a livello comunale, avvalendomi dei consigli di una persona che conosce la materia molto meglio di me”.
Impegno, intraprendenza e interesse per la cosa pubblica sono dunque gli ingredienti principali di questa importante iniziativa che mira ad avvicinare i giovani al mondo della politica.