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04.12.2017 - 15:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Fonio contrattacca, "sui fatti il PLR è deboluccio. Non mi faccio fare la morale da chi sostiene le agenzie interinali"

Continua la polemica fra i liberali e il pipidino sul blocco dei nuovi permessi. "Al momento di inserire i dati nei sistemi informatici del Cantone, si vedrebbero già le eventuali incongruenze. Strano che per loro è illegale tentare di impedire che in Ticino venga violata la legge"

di Giorgio Fonio*

Ho letto con interesse la presa di posizione del PLRT in merito alla decisione di non sostenere l‘iniziativa presentata insieme ai colleghi PPD del Mendrisiotto (Agustoni e Pagani) che chiede allo Stato di non rilasciare un permesso di lavoro in condizioni di evidente illegalità.

In questo breve scritto proverò a spiegare i motivi della richiesta e la ragionevolezza della sua applicazione, lasciando poi ai fini giuristi le valutazioni del caso.

L’iniziativa in questione, che tra l’altro è generica e dunque dovrà essere concretizzata dal Consiglio di Stato, chiede che al momento del rilascio di un permesso di lavoro l’ufficio della migrazione, prima di dare il nulla osta, verifichi che siano rispettate le condizioni salariali fissate nei Contratti Collettivi d’obbligatorietà generale e nei Contratti Normali di lavoro.

Punto. Nulla di straordinario.

In questi giorni ho letto scenari apocalittici di un’eccessiva burocratizzazione, con costi sproporzionati per la sua messa in atto. Chiunque voglia veramente ragionare sulla proposta senza fermarsi alle apparenze può facilmente realizzare che nel 2017 vi sarebbero molteplici possibilità per verificare i salari pattuiti tra dipendente e lavoratore.

Per esempio, questa analisi potrebbe essere effettuata grazie ai sistemi informatici del Cantone. Come? Al momento dell’inserimento dei dati che già oggi vengono immessi per rilasciare il permessi, si potrebbe immediatamente rilevare l’eventuale incongruenza tra la condizione salariale pattuita e quella che il lavoratore dovrebbe percepire per legge.

Sulla legalità della proposta, messa anch’essa in discussione dal PLRT, mi limito a rilevare che l’ottimo rapporto sottoscritto dalla Commissione della legislazione è stato allestito da una giurista; mi sembra inoltre curiosa la tesi del PLRT secondo cui sarebbe illegale tentare di impedire che nel nostro Cantone venga violata la legge.

Mi sembra altrettanto curiosa la pretesa del PLRT di fare la morale a me e a chi sostiene l’iniziativa. Perché un conto è dichiarare a parole di volersi impegnare per tutelare il mondo del lavoro e un altro conto sono i fatti, e su questi ultimi il PLRT è deboluccio.

Un esempio concreto dell’amore del PLR per i lavoratori? Il voto contrario alla proposta del PPD (poi accolta dal Gran Consiglio) che chiedeva di favorire i disoccupati residenti evitando di attingere alle agenzie interinali nell’ambito delle commesse pubbliche!

*vicepresidente PPD
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