Politica
10.12.2017 - 15:060
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Pronzini all'attacco sui vitalizi "molto, molto generosi" a ex consiglieri di Stato ed ex magistrati. "Stiamo parlando di una cifra a preventivo che sfiora i 5 milioni e mezzo". E accusa il Governo di inadempienza
Il deputato del MPS: "Questa settimana, durante la discussione sul preventivo esigerò da parte vostra una risposta all'interrogazione quando affronteremo la discussione sui conti del Dipartimento finanze/Ufficio degli stipendi e delle assicurazioni. Affinché vi possiate preparare ho ritenuto opportuno anticiparvi l'informazione”
BELLINZONA –Il tema è: le pensioni (d’oro) a ex consiglieri di Stato ed ed ex magistrati, assunti prima del 1° gennaio 1986. Il deputato del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini ha inviato una lettera aperta al Governo richiamando una sua interrogazione di alcuni mesi fa rimasta senza risposta.
“Il 10 marzo scorso – scrive Pronzini - vi ho inoltrato un'interrogazione in merito ai vitalizzi che l'amministrazione pubblica versa agli ex consiglieri di stato ed agli ex magistrati (assunti prima del 1 gennaio 1986). Stiamo parlando di una cifra a preventivo 2018 di ben 5'444'300 che garantisce a queste persone dei vitalizi molto, molto generosi.
Con le mie tre domande chiedevo di indicare la stratificazione delle rendite, a quanto ammonta il reddito da eventuale altra attività lucrativa e la somma dei mandati che l'ente pubblico avrebbe dato ai consiglieri di stato.
Come vedete non si tratta di domande difficili. Ciò malgrado fino ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta da parte vostra. La legge vi impone un termine di 3 mesi per le risposte. Dunque dallo scorso 11 giugno 2017 siete negligenti.
Questa settimana, durante la discussione sul preventivo esigerò da parte vostra una risposta all'interrogazione quando affronteremo la discussione sui conti del Dipartimento finanze/Ufficio degli stipendi e delle assicurazioni. Affinché vi possiate preparare ho ritenuto opportuno anticiparvi l'informazione”.
Pronzini allega alla lettera aperta l’interrogazione di marzo, nella quale scriveva:
“Nel 2013 il Cantone ha pagato a ex consiglieri di Stato ed ex magistrati ben 4'453'274.35 franchi.
A livello federale le disposizioni legali prevedono una riduzione della rendita pensionistica quando un ex consigliere federale percepisce un reddito superiore alla rendita percepita. Viceversa a livello cantonale vi è una riduzione della rendita pensionistica solo quando un ex consigliere di stato percepisce un reddito superiore all’onorario di un membro in carica.
Ciò significa che un ex consigliere di Stato (con 8 anni di carica) che percepisce una pensione annua di 104'000 franchi non si vedrà ridotta la sua pensione se non quando avrà un altro reddito superiore a 140'000 franchi. 104'000 franchi di rendita + 140'000 franchi di reddito = 244'000 franchi pari allo stipendio di un Consigliere di Stato.
Dunque le condizioni vigenti attualmente a livello cantonale garantiscono delle condizioni di privilegio molto maggiori:
• a livello federale vi è una compensazione della rendita pensionistica se ex consigliere federale percepisce più del 50% della retribuzione di un membro in carica;
• a livello cantonale vi è una compensazione della rendita pensionistica solo se ex consigliere di Stato percepisce più del 100% delle retribuzione di un membro in carica”