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30.01.2018 - 19:390
Aggiornamento: 04.04.2021 - 17:42

Anche i Verdi con l'ATS. "Governo, intervieni presso il Consiglio di Amministrazione"

Dopo il PS, anche il movimento ecologista sostiene gli scioperanti (che proseguiranno domani, contenti comunque della solidarietà). "La situazione non è nuova, basti pensare agli interessi in gioco per investitori stranieri se vincesse No Billag. Agiamo, se ci interessa un'informazione libera"

BELLINZONA - La politica si muove per i dipendenti dell'ATS, e per la difesa del servizio stesso. Dopo il PS, "i Verdi del Ticino esprimono la solidarietà alle persone che hanno deciso oggi di incrociare le braccia presso l’agenzia telegrafica svizzera".

"Uno sciopero importante come lo è il lavoro minuzioso e giornaliero delle collaboratrici e collaboratori dell’agenzia. Uno sciopero volto ad impedire i gravi tagli (quasi un quarto del personale) previsti dalla direzione", prosegue la nota: le braccia incrociate proseguiranno ancora. L'ATS ha fatto sapere infatti di aver ottenuto enormi visibilità e solidarietà, tra cui quella di una preoccupata Doris Leuthard, ma che da parte del Consiglio di Amministrazione non vi è stata nessuna offerte concreta di negoziati.

"La Svizzera di lingua italiana deve prestare la massima attenzione alla questione, in quanto se l’informazione viene sottomessa integralmente alle logiche di mercato le minoranze linguistiche e culturali come la nostra sono le prime ad essere penalizzate. Il governo ticinese dovrebbe intervenire prontamente presso il consiglio di amministrazione ats e portare le preoccupazioni delle minoranze linguistiche al centro del dibattito", scrivono i Verdi, 

"La situazione dell’ats non giunge nuova nel panorama informativo svizzero. Basti pensare agli interessi in gioco per grossi gruppi investitori stranieri nel caso fosse approvata l’iniziativa no billag. Un mondo dell’informazione sotto pressione che va assolutamente tolto dalle sgrinfie dell’economia liberista. A condizione che ci interessi ancora avere un’informazione libera, indipendente ed equilibrata". Insomma, la situazione dell'ATS si inscrive in quella di tutto il mercato del giornalismo svizzero, decisamente sotto pressione. 

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