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30.01.2018 - 15:170
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"Non è accettabile che l'esclusivo interesse degli azionisti porti a chiusure e licenziamenti", il PS a fianco dei lavoratori di Six Group e ATS

Il Partito Socialista esprime solidarietà a chi sta lottando per mantenere il suo posto di lavoro. "A Bedano i licenziamenti non possono essere accettati, con un utile nel 2016 di 75 milioni e al 1o settembre 2017 di 45 milioni! E smantellare l'ATS è un grave attacco alla qualità e alla pluralità dell'informazione"

BEDANO/BERNA – Le vicende di due aziende i cui posti di lavoro sono in serio pericolo stanno tenendo banco in questi giorni: si tratta del personale della Six Group, che ieri ha organizzato un sit-in, e dell’ATS, i cui giornalisti sciopereranno per tutta la giornata di oggi. E a quanto pare anche la Walter Line di Mezzonico sta attraversando una crisi di liquidità, mettendo a rischio un’altra trentina di dipendenti.

Il Partito Socialista ha voluto prendere posizioni, esprimendo “solidarietà e sostegno per le salariate e i salariati di Six Group e dell’ATS – l’Agenzia di stampa svizzera, confrontati con dei licenziamenti e delle soppressioni di posti di lavoro che non possono essere accettate”.

Pensando al primo caso, “i dipendenti della Six Payment Service di Bedano, ex Aduno, ieri hanno manifestato contro la decisione di Six Group di chiudere la sede ticinese insieme ad altre due in Svizzera, per cui verranno licenziate un centinaio di persone in totale: tutti i dipendenti di Bedano perderanno i loro posto di lavoro, ovvero più di 70 persone. Una chiusura e dei licenziamenti che non possono essere accettati, tanto più che Six Group ha preso questa decisione dopo avere acquisito Aduno, una società che nel 2016 ha generato un utile netto di 75 milioni di utili e che al 1. settembre 2017 ha indicato 45 milioni di utile! Una chiusura ingiustificata, dettata dalla volontà di ottenere sempre maggiori profitti e massimizzare i dividendi per gli azionisti, che significa anche un’importante perdita di posti di lavoro qualificati, occupati interamente da residenti, per il nostro Cantone!”.

Natalia Ferrara, che si occupa della tematica per ASIB, ha lanciato una petizione online, che ha raccolto al momento in cui scriviamo 555 firme. Viene spiegato perché per Six Group chiudere non è per nulla una scelta inevitabile (il sunto? Si tengono i clienti ma chiudono la filiale) e c’è un appello rivolto agli azionisti, fra cui molte banche, per assumere, in caso non si riesca a far nulla, i dipendenti che perderanno il lavoro.

I socialisti rivolgono poi il loro pensiero “ai dipendenti dell’ATS che hanno indetto uno sciopero a partire da questa mattina, a tempo indeterminato, con il quale contestano la soppressione di 36 posti di lavoro, pronunciati entro la fine del mese a cui seguiranno delle ulteriori soppressioni a settembre e l’anno prossimo. Contestano anche il fatto che la direzione non sia entrata assolutamente nel merito delle loro rivendicazioni e affermano che non hanno più fiducia nel direttore generale Markus Schwab, il quale ha pubblicamente affermato che “l’ATS risponde solo agli azionisti”. Lo smantellamento dell’ATS è un grave attacco alla qualità e alla pluralità dell’informazione che mette rischio numerosi posti di lavoro qualificati”.

“In entrambi i casi, non è accettabile che l’esclusivo interesse degli azionisti conduca a delle chiusure e dei licenziamenti, delle decisioni prese nel disprezzo delle lavoratrici e dei lavoratori, i quali contribuiscono con il loro lavoro”, termina la nota firmata dal presidente Igor Righini.
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