Politica
20.02.2018 - 17:500
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Caprara risponde a Quadri, "chi parla di 'mercato del bestiame' si qualifica da solo. Pagani non ha ricevuto solo i nostri voti, prima di parlare degli altri meglio guardare in casa propria"
Il presidente del PLR ribatte al leghista. "Abbiamo avuto ampia scelta. Dire che costruire la vicenda dell'assessment come un gioco partitico del nostro partito è fumo negli occhi, abbiamo solo due rappresentanti nell'Ufficio Presidenziale. Elezione popolare? E su che base si giudica il migliore?"
BELLINZONA – In Gran Consiglio si lavora, ma il tema ancora caldo è quello dell’elezione avvenuta ieri di Andrea Pagani come Procuratore Generale. L’ha spuntata il candidato preferito dal PLR, e, complice il pasticcio legato all’assessment, ci sono state numerose polemiche. Durissimo l’intervento di Lorenzo Quadri di questa mattina, che ha attaccato i liberali e i deputati in generale.
Sull’argomento, e su quando sostenuto dal leghista, abbiamo parlato col presidente liberale Bixio Caprara.
È stato eletto Pagani: una vittoria del PLR?“Ho sempre interpretato la politica come servizio al paese. Il nostro partito si è confrontato in questi mesi sul tema della giustizia, cercando di capire quali sono le necessità e le criticità. Ce ne sono parecchie, la criminalità non è la stessa di 20, 30 o 40 anni fa e sulla base di questo abbiamo riflettuto sulle priorità e le caratteristiche che doveva avere il Procuratore. Abbiamo constatato che c’era una scelta, il fatto stesso che la commissione di esperti, unico organo valido per il Gran Consiglio, abbia valutato tutti idonei è la conferma che si poteva fare una valutazione successiva su quelle che ritenevamo essere le priorità. Pagani, come ruolo, è a pari di Perugini, è in procura da 16 anni, si è occupato di reati di polizia, ora da 6 anni è nell’ambito delicatissimo e prioritario dei reati finanziari, rappresenta il profilo perfetto per ciò che avevamo valutato. Soprattutto puntare su di lui è un cambio generazionale, un aspetto per noi importante, perché serve un lavoro di continuità, non per pochi mesi o pochi anni, per migliorare rispetto alla situazione di oggi, pur riconoscendo tutti i meriti di John Noseda. È stato un fedele servitore delle istituzioni, ma l’evoluzione è molto rapida, pensiamo alla digitalizzazione della criminalità, ci sono problematiche nuove da affrontare con slancio diverso. Noseda ha sempre detto che il lavoro in team non era fra le sue priorità, oggi è molto importante per affrontare le sfide. Certi commenti non fanno onore ai candidati e non è un modo rispettoso delle procedure istituzionali quel che succede: in effetti il caso dell’assessment non è stato un esercizio molto convincente, ma al di là di quello resta il fatto che c’erano dei candidati validi e si è potuto scegliere con cognizione di causa”.
Quadri ha fatto intendere che l’assessment non è stato mostrato ai deputati perché bocciava Pagani, e che il fatto che il presidente del Gran Consiglio Gianora è liberale sia stato importante per questa scelta…“Risponderei al Consigliere Nazionale, Municipale di Lugano e direttore di questo giornale che nell’Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio i liberali sono due su dieci. L’UP ha deciso, per l’assessment prima e poi ha preso atto di diversi pareri giuridici del responsabile della protezione dei dati del Cantone nonché del consulente giuridico del Gran Consiglio che gli hanno dato un parere. Voler costruire tutta la faccenda come un gioco partitico del nostro partito è fumo negli occhi, manifestamente noi abbiamo solo due persone su dieci in UP. La seconda cosa che mi sento di dire è che fortunatamente Quadri non è la Lega, visto che noi siamo in 24 in Gran Consiglio, mentre i voti a Pagani sono stati 34, dunque ci sono state altre persone che lo hanno individuato come candidato migliore. Prima di puntare il dito contro gli altri sarebbe meglio guardare in casa sua”.
L’ipotetica iniziativa di Caverzasio per l’elezione popolare del PG le piace?“Per niente. Ne abbiamo parlato da poco in Gran Consiglio ed esso ha deciso che la responsabilità delle nomine resta al Legislativo. Parliamoci chiaro: vince chi può investire di più? Chi ha lo sponsor migliore può apparire di più? Mi chiedo con che criteri un cittadino possa scegliere. Vedo male un candidato Procuratore girare per le piazze e presentarsi, dunque non so su che base uno possa essere determinato come migliore. Abbiamo degli istituzioni, degli esperti. Si possono fare dei passi avanti sulla procedura, c’è la proposta di costituire una Commissione Giustizia in Parlamento che si occupi della problematica. Su questi temi sono disponibile a ragionare ma non buttiamo via il bambino con l’acqua sporca”.
In ogni caso sembrava un po’ una campagna partitica, con Pagani come vostro candidato, Perugini candidato pipino e Stauffer socialista, non trova?“La nomina è fatta dal Parlamento che è fatto da partiti, non ci si può nascondere dietro un dito. Ognuno rappresenta un partito, questo non vuol dire fare del partitismo, prescindere dalla valutazione delle qualità e delle necessità del paese. Questa idea di partito come fattore di per sé negativo o addirittura come elemento di disturbo rispetto alle istituzioni la rifiuto categoricamente. I partiti rappresentano le nostre istituzioni e sono la cinghia di collegamento fra esse e la società civile, rappresentano dei valori, che ci portano a capire le necessità della popolazione e dunque ad agire”.
Che effetto le fa sentir definire i deputati ‘il mercato del bestiame’?“Credo che chi si esprime in questo modo si qualifichi da solo, non necessita di commenti”.
Paola Bernasconi